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Uno degli avvistamenti più importanti degli ultimi quindici anni“: è così che Vladimiro Bibolotti, presidente del Centro ufologico nazionale (Cun) commenta il report di un “incontro ravvicinato” con un UFO descritto da una coppia toscana con dovizia di particolari.

Un oggetto di forma ellittica simile ad un “tagadà”, la giostra rotante dei luna park, di circa 8-10 metri di diametro, che volava a pochi metri da terra ed emetteva luce blu elettrico: questi sono i dettagli che l’uomo e la donna, residenti in un comune della provincia di Massa, hanno fornito ai Carabinieri della città toscana. L’evento sarebbe avvenuto il 5 aprile, ma è stato reso noto soltanto nei giorni scorsi, durante il 3° congresso internazionale del Cun.

Intorno alle 23 di quel giorno i due coniugi stavano rientrando a casa, ed a ridosso di una curva hanno notato come la ringhiera che delimita lo spazio dove si trova un’edicola votiva stesse riflettendo della luce blu, ad intervalli regolari. L’avvistamento sarebbe avvenuto pochi metri dopo, con il “disco volante” sospeso a mezz’aria a pochi metri di quota ed a circa 10-15 metri dalla vettura.

Il Cun, come detto, considera questo avvistamento come uno dei più importanti degli ultimi anni: l’organizzazione, in quasi mezzo secolo di attività (il centro è stato infatti fondato nel 1965) ha raccolto 12.365 dossier relativi ad avvistamenti di UFO (Unidentified Flying Objects, ossia oggetti volanti non identificati).

Nell’ultimo caso in Toscana, la coppia ha riportato l’evento ai Carabinieri di Massa, compilando l’apposito modulo per la segnalazione dell’avvistamento di oggetto volante non identificato. Quest’ultimo dettaglio potrebbe sembrare bizzarro, ma in effetti esiste realmente un modulo da riempire in queste circostanze.

“A seguito dell’ondata di avvistamenti di Oggetti Volanti Non Identificati (OVNI) del 1978, l’allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti designò l’Aeronautica Militare quale Organismo Istituzionale deputato a raccogliere, verificare e monitorizzare le segnalazioni inerenti gli OVNI“, spiegano dall’Aeronautica Militare.

In caso di avvistamento, è quindi possibile compilare il modulo e consegnarlo ad una stazione dei Carabinieri: “Questa azione consente all’Aeronautica Militare di avviare un’indagine tecnica per identificare l’esistenza di una correlazione con eventi umani e/o fenomeni naturali che, se necessario, coinvolge anche altri organi competenti presenti sul territorio nazionale”, aggiungono dall’Aeronautica.

È comunque doveroso fare alcune precisazioni: anche se ormai nell’accezione più diffusa “UFO” è ormai diventato sinonimo di “disco volante” o “astronave aliena”, questo acronimo indica semplicemente l’avvistamento di un qualsiasi oggetto volante (o, più in generale, qualsiasi anomalia nel cielo) che non sia immediatamente o facilmente identificabile.

Secondo vari studi, la percentuale di avvistamenti che possono essere inequivocabilmente ricondotti a normali aeromobili, fenomeni astronomici o addirittura a veri e propri falsi creati da mitomani varia fra l’80% ed il 95%. Un’analisi interessante da questo punto di vista fu condotta nel 1979 dall’astronomo Allan Hendry, ai tempi responsabile del Center for UFO Studies e considerato uno dei principali ufologi viventi.

Nel suo studio intitolato The UFO Handbook: A Guide to Investigating, Evaluating, and Reporting UFO Sightings, Hendry spiegò che, nonostante il suo desiderio di trovare la prova dell’esistenza di forme di vita extra-terrestre, l’89% degli avvistamenti erano totalmente o probabilmente identificabili, mentre soltanto nel 9% dei casi gli oggetti volanti in questione erano realmente “non identificati”. Hendry spiegò che i casi rimanenti erano “spazzatura”, in quanto segnalati da testimoni inattendibili, in modo contraddittorio e caratterizzati da informazioni insufficienti.

Dei casi di “non identificazione”, il 7,1% del totale avrebbe comunque potuto avere una spiegazione che non chiamava in causa gli extra-terrestri, mentre soltanto l’1,5% dei casi (20 sui 1.307 esaminati) non aveva apparentemente alcuna spiegazione, e riguardava quindi in effetti degli oggetti “non identificati”. Quando si affrontano episodi del genere, come ad esempio il caso della Toscana, è quindi sempre bene procedere con cautela e non lasciarsi andare a facili entusiasmi.[fonte]

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