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Cari amici del sito “Gli alieni tra noi – L’HUB che ti informa dove gli altri non osano!” oggi, nel nostro consueto appuntamento di questa settimana, vi parlerò degli dèi discesi dal cielo.

O meglio, di una parte degli dèi, perché sono assolutamente convinto che le antiche tribù della Terra videro più specie aliene aggiudicarsi la palma di dèi al loro apparire sul pianeta.

Il fatto che vi siano molte testimonianze, scritte e dipinte, di combattimenti in volo tra navi e carri infuocati, tra rombi di tuono e luci accecanti, testimonia il fatto che la Terra ed i suoi schiavi, con le sue ricchezze minerarie, furono motivo di aspre lotte di conquista tra alieni molto avanzati tecnologicamente.
Facciamo un salto indietro nel tempo, di più di cinquemila anni.

Come sapete io sono un ammiratore di Zecharia Sitchin, i suoi studi sui sumeri mi hanno affascinato molto.

Non condivido appieno la sua teoria del pianeta Nibiru, che dovrebbe apparire ogni tremilaseicento anni, ma questo non vuol dire che io abbia ragione e lui torto.

Io credo che Nibiru sia probabilmente esistito, ma che sia un pianeta scomparso, distrutto, che ormai non esista più se non negli antichi scritti dei sumeri.

La mia tesi, supportata dalle mie scoperte scientifiche su Marte, è che gli abitanti di Nibiru si salvarono dalla catastrofe trasferendosi su Marte e poi sulla Terra.

Vi sono alcuni tasselli del mio puzzle alieno che combaciano perfettamente.

Primo tassello: Per prima cosa, sono assolutamente convinto che gli esseri extraterrestri, che noi considerammo dèi, fossero (e siano tutt’oggi) talmente evoluti da riuscire a comandare le forze della natura.

Secondo tassello: I Sumeri, contrariamente a tutti gli altri popoli, apparvero (ufficialmente) circa quattromila anni fa, dal nulla e già completamente evoluti. Non c’è traccia di una loro evoluzione graduale terrestre. Quindi non erano terrestri!

Terzo tassello: Nei loro scritti si narra di otto sovrani sumeri che regnarono per migliaia di anni prima del diluvio universale! E si narra anche del loro ritorno, della loro discesa dal cielo, dopo il diluvio!

Quarto tassello: Il prisma di Weld-Blundell. E’ un parallelepipedo alto dieci centimetri dove, con caratteri cuneiformi, sono incisi i nomi degli otto sovrani che regnarono prima del diluvio, ed i nomi dei sovrani che regnarono dopo il diluvio.

Quinto tassello: Sul prisma, conservato ad Oxford, si legge: “Dopo che “LA REGALITA’ CALO’ DAL CIELO” il regno ebbe dimora in Eridu.

Sesto tassello: Sempre sul prisma si legge: “Dopo che il diluvio spazzò via ogni cosa

E LA REGALITA’ FU DISCESA DAL CIELO”, il regno ebbe dimora in Kish”

Settimo tassello: Incisa sul prisma di Weld-Blundell vi è la storia, sconcertante, delle dinastie sumere prediluviane che regnarono, ognuna, per decine di migliaia di anni.
Cucina
Quindi siamo in presenza di esseri totalmente diversi da noi, con una genetica completamente diversa dalla nostra, in grado di vivere per migliaia di anni.

Ottavo tassello: Tutto cambiò con la loro partenza, dopo il diluvio universale. Ad un certo punto, per qualche motivo, essi decisero di distruggere buona parte del pianeta, usando le forze della natura, e ritornarono su Marte.

Nono tassello: Il ritrovamento dello ziggurat marziano.

Decimo tassello: Il capitano Irwin, di Apollo 15, spese tutti i suoi risparmi ed il resto della sua vita, cercando l’arca di Noè. A chi gli chiedeva come mai si comportasse così, lui rispondeva: “Lassù ho incontrato Dio!”

Undicesimo tassello: Utnapishtim, il Noè sumero che, dietro ordine del dio Enki costruì l’arca per salvare, dal diluvio imminente, quante più specie terrestri possibili.

Quindi il dio Enki, e gli altri dèi, erano al corrente della catastrofe imminente.

Non solo, il dio Enki fu l’unico a voler salvare le specie terrestri, in contrasto con gli altri dèi.

Gli dèi partirono poco prima del diluvio che essi stessi scatenarono, per motivi che noi non conosciamo, probabilmente per cancellare ogni traccia del loro passaggio sulla Terra o per avviare una nuova era.

Tornarono su Marte, portando con loro alcune specie terrestri.

Utnapishtim si salvò e, dopo il diluvio, quando le terre riemersero, approdò sopra un’isola.

Quella stessa isola che, seguendo le indicazioni sbagliate della Bibbia, cercò inutilmente il coraggioso Capitano Irwin.

Migliaia di anni dopo gli dèi ritornarono, per regnare ancora sul nuovo popolo generatosi dopo il diluvio.

Nacquero le religioni, originatesi dal Culto del Cargo e della Montagna Sacra.

Ma questa è un’altra storia…

In questa incredibile immagine vi mostro i resti di uno ziggurat sumero in una valle di

Marte.

Come potete vedere, confrontandolo con gli ziggurat terrestri, la struttura è identica!

Sembrano i ruderi di uno ziggurat terrestre!

Pensate che questa immagine è stata pubblicata nell’autunno 2013 nel mio libro “La Sfinge d’oro – Primo trattato di archeologia marziana” eppure gli scienziati, nel 2015, vi stanno ancora raccontando che su Marte non c’è mai stata vita, passata o presente, e forse nemmeno i batteri e l’acqua!

In questa immagine vediamo l’accoppiamento tra lo ziggurat marziano e uno ziggurat terrestre. Come potete vedere sono identici!

In questa foto vi faccio notare la testa d’oro che è presente all’ingresso dello ziggurat marziano, in cima alla principale rampa d’accesso.

La fortuna deve aiutare gli esploratori!

Ed infatti ecco una vista laterale dello ziggurat marziano.

Possiamo notare le strutture inferiori, semisepolte dalla sabbia del deserto marziano.

Notate che siamo sul lato sinistro, rispetto alla foto frontale.

Si può vedere ancora una parte della rampa d’accesso e della testa d’oro.

A sinistra potete notare, indicata dalla freccia, una piramide.

Bene, cari amici, anche questa settimana vi ho svelato una piccola parte dei segreti di Marte.

Contrariamente alle mie abitudini, mi sono sbilanciato in alcune teorie che potrebbero essere valide oppure no… ma poco importa, non è questa la parte fondamentale delle mie ricerche.

Le teorie contano poco…

Ciò che contano veramente sono le fotografie, le immagini!

Le immagini dimostrano chiaramente, ancora una volta, l’avvenuto contatto tra marziani molto evoluti, gli dèi del cielo, e terrestri primitivi.

Un abbraccio a chi mi stima…

e dito medio a tutti gli altri!

Davide Capelli

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