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Lo stabilisce l’analisi dei alcuni dati inviati sulla terra dal lander Philae. Ma non c’è ancora la conferma definitiva

Mattoni della vita potrebbero trovarsi sulla cometa di Rosetta. Molecole organiche che sarebbero state intercettate e rivelate dal lander Philae. È quanto sostiene l’Agenzia Spaziale Tedesca (Dlr) riferendosi ai dati preliminari di uno degli strumenti a bordo di Philae, Cosac (Cometary Sampling and Composition Experiment), anche se – sottolinea la Dlr – ”identificazione e analisi delle molecole è ancora in corso”.

Realizzato sotto la responsabilità scientifica dell’Istituto Max Planck per la ricerca sul Sistema Solare, Cosac “annusa” e analizza i gas emessi dalla cometa raggiunta dalla missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea. ”I dati preliminari indicano qualche cenno della possibile presenza di materiale organico ma è soltanto una prima impressione, non c’è la conferma definitiva” osserva Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

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”Le analisi dei dati sono lunghe – prosegue – e inoltre, aspettiamo il risveglio di Philae, previsto in primavera, per ripetere la raccolta dei campioni”.

Gli esperti sono molto cauti e avvertono che anche se la scoperta fosse confermata, le molecole organiche individuate ”non sono vita”. ”Anche se fossero i mattoni stessi della vita, ossia amminoacidi (i mattoni delle proteine), basi del materiale genetico, zuccheri e lipidi, non sono vita, perché non sono una cellula” osserva il chimico organico Raffaele Saladino, dell’università della Tuscia. Inoltre, aggiunge, ”non tutti i composti organici sono collegati alle forme biologiche: il metano per esempio non dà certo origine alla vita”.

Dello stesso parere è Alessandra Rotundi, dell’università Parthenope di Napoli responsabile dello strumento Giada a bordo di Rosetta e che ha lavorato alla missione Sturdust che ha analizzato i grani della cometa Wild2. ”Dall’esperienza che ho con Wild 2 – rileva Rotundi – mi aspetto di trovare lo stesso tipo di molecole organiche anche nella cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko ossia composti di azoto ossigeno e carbonio che sono precursori degli ingredienti della vita”. Sono molecole importanti, sottolinea, ma c’è ancora un grosso passo prima di arrivare alla vita: ”e’ come avere farina, uova e zucchero ma questo non vuol dire avere la torta”. Se sara’ confermata la scoperta, rileva Saladino, ”proverebbe che questi composti, gia’ individuati nei meteoriti, sono trasportati anche dalle comete e sono diffusissimi”.

I dati inviati da Philae prima di “assopirsi” sulla cometa 67P-Churyumov-Gerasimenko, mostrano anche che la cometa ha una superficie ghiacciata della temperatura di 170 gradi sotto zero, coperta da uno strato di circa 20 centimetri di polveri.(ANSA) [fonte]

 

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