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Secondo alcuni scienziati in futuro si potrebbe pensare di inviare frazioni del genoma umano a mondi lontani all’interno di batteri. Una volta giunti a destinazione, i vari segmenti potrebbero essere “riassemblati” in un genoma umano completo. Il materiale potrebbe poi evolversi da sé.

Washington, 3 giugno 2014  – Uno dei futuri metodi di esplorazione spaziale potrebbe essere l’invio del genoma umano su pianeti lontani. La proposta arriva da un ingegnere della Nasa, che ha parlato durante il “The Future is Here Festival” che si è tenuto a Washington DC. La sua proposta si basa sui lavori condotti da vari altri ricercatori e potrebbe vedere gli esseri umani “lanciati” in batteri su pianeti distanti.

‘’La nostra migliore scommessa sull’esplorazione spaziale potrebbe essere riuscire a ‘stampare’, organicamente, umani su un altro pianeta, con una tecnologia che però ancora non possediamo. Forse potremo colonizzare altri mondi viaggiando all’interno di batteri’’, ha continuato Seltzner.

L’idea proviene da scienziati di Harvard, Gary Ruvkun e George Church, che hanno suggerito che frazioni del genoma umano potrebbero essere inviati a mondi lontani all’interno di batteri. Una volta giunti a destinazione, i vari segmenti potrebbero essere “riassemblati” in un genoma umano completo.

Il materiale, a quel punto, potrebbe evolversi da sé. Un’altra ipotesi è inviare dei robot prima dell’arrivo del materiale genetico, che si occuperebbero di trasformarlo, in modo opportuno, in creature, costruendo geneticamente vita cellulare e “stampando”’, di fatto, esseri umani.[fonte]

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