Una stella ogni quattro, fra quelle simili al Sole, potrebbe ospitare un pianeta con un clima temperato capace di mantenere l’acqua allo stato liquido. E’ la stima dell’università della Pennsylvania basata sui dati del telescopio spaziale Kepler
FINO a dieci miliardi: potrebbero essere tanti i sosia della Terra nella Via Lattea. Pubblicata sull’Astronomical Journal, la stima del numero dei pianeti con un clima abbastanza temperato da avere acqua allo stato liquido in superficie si deve all’università della Pennsylvania, che ha utilizzato i dati del telescopio spaziale Keplero della Nasa, che ha cercato mondi alieni per quasi dieci anni, fino all’autunno del 2018. Secondo i calcoli, una stella simile al Sole ogni quattro potrebbe accogliere un pianeta con caratteristiche simili a quelle della Terra.
La stima, la più accurata fra quelle fatte finora, è considerata dagli esperti un passo importante per andare in cerca di possibili forme di vita aliena. Presto il testimone di Keplero passerà infatti a Wfirst (Wide-Field Infrared Survey Telescope) della Nasa. Il lancio del futuro cacciatore di mondi è in programma entro i prossimi dieci anni. “Avremo un ritorno decisamente maggiore dei nostri investimenti, sapendo dove andare a cercare”, ha osservato il coordinatore della ricerca, Eric Ford
For the first time, data from our @NASASpitzer Space Telescope shows the surface conditions of a planet orbiting another star. 🔍 The hot, rocky planet is 1.3 times the size of Earth, but has no atmosphere. Discover more: https://t.co/x3ADKNUNbP pic.twitter.com/5xq4jzVxSV
— NASA (@NASA) 19 agosto 2019
Il nuovo calcolo dei mondi potenzialmente abitabili costituisce una sorta di rivoluzione nello studio della Via Lattea e questo passo, rilevano gli autori della ricerca, sarebbe stato impossibile senza i dati del telescopio Keplero, che ha permesso di scoprire 2.600 pianeti nella Via Lattea e di capire che molti di essi sono simili alla Terra. L’analisi “ha delle incertezze, ma fornisce una stima ragionevole di come i pianeti simili alla Terra nella nostra galassia siano compresi fra cinque e dieci miliardi”, ha detto ancora Ford.
Non sempre però le speranze dei ricercatori vengono confermate. Proprio oggi, su Nature, un gruppo di planetologi coordinato da Laura Kreidberg dell’Università americana di Harvard e del centro Smithsonian per l’astrofisica americano di Cambridge spiega che individuare un pianeta roccioso non vuol dire trovare un sosia della Terra. Lo dimostra lo studio del pianeta LHS 3844b, a circa 49 anni luce dal Sistema Solare, dalla struttura simile a quella terrestre ma completamente privo di atmosfera. I ricercatori hanno studiato LHS 3844b analizzando oltre cento ore di osservazioni effettuate dal telescopio spaziale a infrarossi della Nasa, Spitzer, lanciato nel 2003.
Il nuovo mondo, che si va ad aggiungere agli oltre 4.000 pianeti esterni al Sistema Solare scoperti dai ricercatori (sono quelli non stimati, ma effettivamente osservati), è poco più grande della Terra, con un raggio pari a circa 1,3 volte quello del nostro pianeta. [Fonte]