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In una foto del suolo del Pianeta Rosso compare un oggetto che qualche giorno prima non c’era!

 

Le pietre non si muovono da sole. Tranne che su Marte. Proprio un sasso dall’aspetto informe ha fatto balzare sulla sedia gli scienziati della Nasa che seguono istante per istante i rover ancora in azione sul Pianeta Rosso.

Due foto, scattate a distanza di qualche giorno al medesimo panorama, mostrano infatti una sostanziale e inspiegabile differenza: una roccia che prima non c’è e poi compare…  A parlarne pubblicamente è stato Steve Squyres, durante un incontro per celebrare il decennale della missione di Opportuny organizzato dall’Istituto di Tecnologia della California. Mentre discuteva delle varie scoperte effettuate grazie al longevo robottino (costruito per durare tre mesi, è ancora in ottima forma) e mostrava immagini di probabili blocchi di gesso e di strati di argilla individuati nel suolo di Marte, ha condiviso con gli ospiti in sala il suo entusiasmo per una roccia sui generis: di quelle, per l’appunto, che sono dove non dovrebbero essere.

La prova fotografica non si discute. Un’immagine, scattata da Opportunity nel 3528° giorno marziano di missione, mostra il terreno piatto e brullo di Solander Point, con grosse pietre che affiorano dalla polvere e qualche sasso. La stessa inquadratura, con la stessa angolazione, ripresa nel giorno 3540, ha un dettaglio in più: al centro, si vede un oggetto dai bordi irregolari, concavo, biancastro all’esterno e rosso scuro al centro. Una forma insolita che ricorda- dice lo scienziato della Nasa- una “ciambella gelatinosa”.

“È stata una vera sorpresa… Ci siamo detti:  Eravamo sbigottiti”, ha raccontato Squyres a Discovery News. Quello strano sasso- soprannominato dai ricercatori Pinnacle Island- attende ancora una spiegazione. Per ora sono due le ipotesi: potrebbe essere caduto letteralmente dal cielo, dopo un impatto meteoritico, per finire proprio di fronte al rover oppure potrebbe essere stato Opportunity a muoverlo involontariamente.”La mia migliore ipotesi per questa roccia? È qualcosa che si trovava già nelle vicinanze. Devo sottolineare che al momento sto tirando ad indovinare, però secondo me quel sasso è finito tra le ruote del robottino quando si è girato ed è stato spinto uno o due metri più in là, dove è adesso”, ha affermato Squyres.

Ma una risposta definitiva sarà possibile solo tra qualche giorno. Intanto, il rover ha scattato altre foto alla “ciambella” misteriosa e ne sta facendo un’analisi chimica. “È diversa da qualsiasi altra cosa mai vista in precedenza. È molto ricca di zolfo e magnesio ed ha un livello di manganese doppio rispetto alle altre rocce. Siamo confusi, ma è anche un momento meraviglioso”, ha chiosato il capo missione.

Altre pietre in passato avevano destato interesse ed interrogativi. Come la “rolling stone”(letteralmente, la pietra che rotola) immortalata dalla sonda Mars Recoinassance Orbiter qualche mese fa: l’oggetto spigoloso, scivolando e rimbalzando lungo una collina, ha lasciato sulla polvere una netta traccia del suo percorso. Anche in quel caso, non è stato chiarito cosa ne abbia provocato il movimento- un terremoto o le vibrazioni prodotte dal rover Curiosity nelle vicinanze. Fatto sta che la pietra inerte ha iniziato a rotolare.Ma i rover hanno anche fotografato una infiorescenza madreperlacea su uno spuntone roccioso, una protuberanza dall’aspetto metallico tra le pietre, vari granuli blu cobalto soprannominati “mirtilli di Marte” dalla probabile natura minerale… La lista delle stranezze immortalate sul Pianeta Rosso e ancora in attesa di spiegazione scientifica è sempre più lunga. Senza contare, poi,  tutte le anomalie che i ricercatori fai-da-te hanno scovato e spiegato a modo loro: crani fossili segnalati qua e là, animali vivi mimetizzati tra le rocce, frammenti di sculture, edifici identici alle piramidi, volti scolpiti da mani ignote, vere e proprie basi segrete: testimonianze, dicono, di una civiltà aliena che un tempo abitava queste lande desolate- o forse le abita tuttora. Su Marte, insomma,  abbiamo visto e letto di tutto. Ma la sensazione è che il meglio debba ancora arrivare…[fonte]

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