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Il 14 settembre  alle 13.55 italiane la sonda, da 20 anni nello spazio e 13 attorno al pianeta con gli anelli, compirà l’ultimo volo suicida disintegrandosi come una meteora nell’atmosfera densa del gigante gassoso che continuerà a studiare fino alla perdita di segnale

QUANDO a Pasadena, in California, arriverà l’ultimo segnale di Cassini, sarà la voce di qualcosa che già non c’è più. Sarà storia, da quasi un’ora e mezza. Le antenne australiane del Deep space network in ascolto lo trasmetteranno agli ingegneri del Jet Propulsion laboratory della Nasa ma lei, quella che è stata una delle più importanti sonde dell’esplorazione spaziale, sarà già un tutt’uno con Saturno, fatta a pezzi, smembrata e bruciata nell’atmosfera del pianeta gigante. Come un’eco del passato, i dati che avrà trasmesso durante la discesa impiegheranno 83 minuti per raggiungere la Terra, viaggiando per un miliardo e mezzo di chilometri alla velocità della luce.

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L’epico finale di una missione durata 20 anni (13 attorno al “sistema Saturno”) sarà seguito in tutto il mondo, ben 27 nazioni hanno collaborato a questo progetto. In prima fila ovviamente la Nasa, l’Agenzia spaziale europea, e l’Agenzia spaziale italiana, il cui contributo è stato fondamentale nel fornire strumenti, condurre esperimenti e analizzare i dati.

La drammatica discesa. Succederà tutto in appena tre minuti. Secondo i calcoli della Nasa Cassini entrerà nell’atmosfera di Saturno 1.915 chilometri sopra le nubi dell’emisfero rivolto al sole, circa dieci gradi sopra l’equatore. Sfrecciando a una velocità di 113.000 chilometri all’ora, più di 30 al secondo. Accadrà oggi, quando in Italia saranno le 13 e 54. I gas, via via più densi, lo costringeranno ad accendere i suoi razzi per mantenere l’assetto che gli permette di puntare l’antenna in direzione del nostro pianeta e inviare i dati che raccoglierà man mano durante la discesa.

Sballottato qua e là, dovrà usare tutta la sua potenza per continuare a comunicare con noi. Alla fine il pianeta avrà la meglio, Cassini inizierà a ruotare con una serie di capriole. Sarà quello il momento in cui il suo segnale verso la Terra si interromperà: 1.500 chilometri sopra le nubi di Saturno, alle 13.55, Cassini diventerà muto. Trenta secondi dopo l’attrito con l’atmosfera comincerà a smembrarlo e in due minuti di lui non rimarrà più nulla. Bruciato come una stella cadente nel cielo opaco di Saturno.

Cassini, cartoline (mai viste) da Saturno

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La Nasa trasmetterà una diretta streaming delle ultime fasi della missione sul suo canale live. La diretta inizierà alle 13 ora italiana fino alle 14.

L’età degli anelli. Un ultimo regalo, Cassini ce lo ha spedito assieme alle misurazioni fatte proprio durante le orbite finali. Quelle che lo hanno portato a passare tra il pianeta e i suoi anelli. In quel ‘territoriò inesplorato fino a qualche mese fa gli scienziati hanno cercato la risposta a un paio di misteri ancora irrisolti. Che età hanno gli anelli di Saturno e come è fatto dentro il pianeta?

A togliere il velo saranno scienziati italiani, in uno studio di prossima pubblicazione: “Quello che posso dire è che gli anelli di Saturno non si sono formati assieme al pianeta – spiega Luciano Iess, del dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale dell’università La Sapienza – e che Saturno è molto diverso da Giove, con venti più intensi e profondi”.

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Luciano Iess è anche responsabile di uno degli strumenti della sonda Juno, in orbita proprio attorno a Giove. Con lo stesso sistema il suo team è riuscito a guardare cosa c’è all’interno del pianeta e come si muove: “Quando Cassini è passato vicino a Saturno, appena sopra la sua atmosfera, abbiamo potuto studiare il suo campo gravitazionale e, separando i segnali, anche quello dei suoi anelli. Così ne abbiamo stabilito la massa. Una massa più piccola significa che gli anelli sono giovani e magari nati da un impatto o dalla disgregazione di una delle sue lune addirittura 100 milioni di anni fa. Anche se sembra molto tempo, in termini astronomici è non è molto: il sistema solare e Saturno si sono formati 4 miliardi e mezzo di anni fa. “. Anelli più ‘pesantì vorrebbe invece dire che si sono formati molto prima.

C’è anche molta scienza da “fare” dunque, anche negli ultimi istanti. Otto degli strumenti a bordo della sonda saranno infatti accesi e operativi (ma non le fotocamere, non ci saranno immagini dell’ultimo ‘folle volo’). Mentre scenderà tra quelle nuvole, Cassini continuerà a raccogliere dati sulla composizione dell’atmosfera fino a che potrà mantenere l’antenna nella direzione giusta, verso di noi. L’eredità di Cassini è questo: nella meraviglia e nell’interesse che ha saputo generare, nelle scoperte inattese, e soprattutto nelle nuove domande che la sua esplorazione ha saputo generare.[fonte]

 

 

 

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