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Quando le due sonde gemelle Voyager vennero lanciate nel 1977, portarono con loro due dischi d’oro (i Golden Records) in cui erano incisi suoni e immagini selezionate. La sonda, come sappiamo, ha superato Giove, Saturno, Urano, Nettuno, e ora ha oltrepassato i confini  dello spazio interstellare.

         Il Voyager Golden Record

 
 
I Golden Records avevano lo scopo di mandare un “saluto” a tutti extraterrestri che il veicolo spaziale avrebbe potuto incontrare lungo il viaggio. Una sorta di  “message in a bottle” nel vuoto cosmico.
Le istruzioni per accedere alle registrazioni sono incise sulla custodia del disco.
 

 
Purtroppo anche la più “fortunata” delle sonde (Voyager 2) impiegherà migliaia di anni prima di arrivare nelle vicinanze di un’altra stella. E caso vuole che non ci passerà neppure troppo vicina. 
 
Tra circa 40.000 anni passerà infatti a circa 1,7 anni luce dalla stella Ross 248, distante dal Sole 10,32 anni luce, situata nella costellazione di Andromeda (a quell’epoca Ross 248 sarà la stella più vicina al Sole, a circa 3 anni luce).
 
Invece tra circa 296.000 anni passerà a circa 4,3 anni luce dalla stella Sirio, distante dal Sole 8,6 anni luce.
 

Dunque le probabilità che venga trovato da qualcuno sono estremamente rare in rapporto alla vastità dello spazio interstellare. Si tratta dunque più di un gesto simbolico che di una scelta condizionata da un obiettivo.

 
L’idea fu del celebre astronomo Carl Sagan. Tra i suoni selezionati per rappresentare tutta l’umanità ci sono registrazioni di pioggia, voci di madre e figlio, strumenti in pietra, un battito cardiaco, e altro ancora. Con loro anche immagini della Terra, saluti in 55 lingue e perfino musica classica ed etnica
 
La Voyager 1 è ancora funzionante ed è attualmente l’oggetto costruito dall’uomo più distante dalla Terra: le sue batterie funzioneranno fino al fino al 2025 quando avrà raggiunto oltre 25 miliardi di chilometri di distanza dalla Terra. Anche la Voyager 2 è ancora funzionante ed è il terzo oggetto costruito dall’uomo più distante dalla Terra, dopo la sonda Voyager 1 e Pioneer 10,

 
Ma non è necessario essere alieni e possedere un giradischi d’oro per ascoltare questi suoni emozionali e perfino stimolanti. Fino ad oggi le registrazioni venivano scambiate via rete attraverso clip audio. Ma ora, per la prima volta sono facili da ascoltare:  la NASA ha semplicemente caricato il file su SoundCloud. Potere della rete.

qui potete ascoltare tutte le tracce incise

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