Una foto scattata nel 2019 torna a far parlare di sè. Soggetto dell’immagine un ufo “Triangolo Nero” che emerge dall’oceano, di cui gli appassionati reclamano la pubblicazione. È proprio questo infatti il cavillo: secondo indiscrezioni del Sun ad avere la foto sarebbe il Pentagono che però non ha mai dato la conferma ufficiale dell’esistenza dello scatto. Se fosse vero, si tratterebbe di uno degli avvistamenti Ufo più avvincenti mai ripresi da una fotocamera. Allora perché tanto mistero?
La foto del Pentagono, perché non viene pubblicata?
A scattare la foto sarebbe stato un pilota della Marina degli Stati Uniti che pilotava un Super Hornet F/A-18F. E, a detta del Sun, sarebbe proprio questa la ragione per cui il Pentagono sarebbe così restio a riconoscerne il possesso: è altamente classificata perché catturata utilizzando attrezzature militari a bordo dell’aereo da combattimento.
Secondo quanto riferito, la foto è «estremamente chiara» ed è stata diffusa l’anno scorso in un rapporto di intelligence della task force sui fenomeni aerei non identificati (UAP). Secondo quanto riportato per la prima volta da The Debrief, è stata scattata nel 2019 da un pilota che ha individuato il mezzo mentre emergeva dall’oceano e iniziava a salire verso l’alto. L’oggetto ripreso è stato descritto come un grande triangolo con bordi “smussati” e “luci” sferiche bianche su ogni angolo – e si dice che l’incontro sia avvenuto al largo della costa orientale degli Stati Uniti. Si ritiene che i piloti che hanno incontrato l’oggetto operassero dalla USS Dwight D. Eisenhower o dalla USS John C. Stennis. Entrambi sono supercarrier a propulsione nucleare di classe Nimitz, che approfondiscono ulteriormente i legami apparenti tra gli Ufo e le capacità nucleari dell’uomo.
Le voci di chi ha visto la foto
Tom Rogan, scrittore di sicurezza nazionale del Washington Examiner, ha confermato l’esistenza della splendida foto dopo averla verificata con le sue fonti. Ha detto a The Sun Online: «È la punta dell’iceberg. Ma vedremo più perdite di immagini e dati UAP nei prossimi anni. Il Pentagono dovrebbe anticipare la curva e rilasciare ufficialmente più materiale». Il file contenente la foto è stato diffuso su NSANet, l’intranet ufficiale dell’Agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, a cui si ritiene abbiano accesso la Gran Bretagna e altre Nazioni dell’alleanza dei servizi segreti Five Eyes. Anche Luis Elizondo, che ha guidato l’Advanced Aerospace Threat Identification Program (AATIP) per il Pentagono, è stato recentemente interrogato sulla foto. L’ufficiale dell’intelligence si è dimesso dal suo incarico mentre cercava di portare la discussione sugli Ufo al pubblico, descrivendoli come un «problema di sicurezza nazionale». Interrogato sul canale Disclosure Team su YouTube se avesse visto la famigerata immagine, Elizondo ha risposto: «Non posso discuterne». Ha aggiunto con un sorriso: «Grande domanda». La decisione dell’insider di non confermare né smentire l’esistenza della foto ha solo alimentato l’entusiasmo e le speculazioni intorno alla presunta foto.
Il rapporto del Pentagono
Esistono, ma non sappiamo cosa siano. Tecnologia aliena? Non abbiamo le prove, ma non possiamo nemmeno escluderlo. Le due conclusioni principali del rapporto dell’intelligence Usa sugli «Ufo» o «Uap» (a seconda che si voglia attribuire l’aggettivo «sconosciuti» a «oggetti volanti» o a «fenomeni aerei») sono state anticipate nei giorni scorsi dal New York Times, lasciando la porta aperta sia alle convinzioni degli ufologi sia ai dubbi degli scettici. Una cosa, nel rapporto, viene data per certa: gli oggetti, o fenomeni, osservati dai militari nel corso di un paio di decenni, non sono frutto della tecnologia Usa. Il documento anticipato dal Nyt, non dovrebbe discostarsi molto da quello che potrebbe essere presentato oggi al Congresso, anche se ufficialmente la ‘deadlinè fissata dal governo è quella di fine mese. Nel documento definitivo potrebbero essere contenuti ulteriori dettagli, ma non tali da alterare la sostanza del rapporto. I funzionari a conoscenza del contenuto, comunque concordano su un fatto: l’ambiguità dei fenomeni rilevati costringe il governo a non escludere che i piloti militari che li hanno osservati possano essere entrati in contatto visivo con oggetti non terrestri.[Fonte]