Al congresso mondiale promosso dalla Società Italiana Gallerie si è parlato anche di tunnel sulla Luna, da adattare per le future basi permanenti sul nostro satellite, e di ricerca di acqua e minerali.
Con l’avvio almeno teorico del Deep Space Gateway e i piani per nuovi razzi lanciatori siamo, pare, più vicini a un ritorno alla grande sulla Luna e, a detta di molti, questa volta per restarci con una o più stazioni permanenti. Con l’idea di sfruttare le caratteristiche geologiche del nostro satellite e di occupare, con tutte le opportune modifiche, caverne e tunnel di lava.
Per buoni motivi. «Immaginatevi un sasso grande come un pugno che vi piomba addosso dallo Spazio a 10-12 chilometri al secondo: un habitat lunare in superficie difficilmente potrebbe uscirne indenne», affermava Jamal Rostami (Istituto di Meccanica della Terra dell’Università del Colorado) al World Tunnel Congress (WTC2019, 3-9 maggio, Napoli), il convegno promosso dalla Società Italiana Gallerie (SIG) che ha ospitato interventi anche su “visioni extraterritoriali”, nel vero senso della parola.
Sulla Terra, l’atmosfera lo vaporizzerebbe, quel sasso, ma la Luna non ha quello “scudo” e sarebbe tutta un’altra storia. Un’idea è quella di “fortificare” un’habitat lunare di superficie ricoprendolo di suolo lunare, ma un’altra, attorno alla quale si lavora da qualche anno, è di sfruttare i tunnel di lava della Luna: «L’idea è di cominciare nel sottosuolo, utilizzando processi e tecnologie collaudate sulla Terra, con macchine scavatrici», afferma Rostami.
Ingegneri sulla Luna. Spedire una delle nostre macchine sulla Luna è proibitivo: «Pesano centinaia di tonnellate e non è possibile portarle lassù», ammette il ricercatore: «dobbiamo pensare a un progetto innovativo, più essenziale e leggero».
Inoltre, le nostre scavatrici consumano molta energia: sulla Terra è improponibile, ma per la Luna si potrebbe pensare alla propulsione nucleare (come per i sommergibili), per mezzi che cercheranno anche metalli e minerali vari, ma prima di tutto e soprattutto acqua – se vogliamo pensare a basi permanentemente abitate – la cui presenza sulla Luna, in forma di ghiaccio d’acqua, è stata confermata appena sotto la superficie o addirittura in superficie.
Quanto ai tunnel di lava, sono anch’essi confermati: come conseguenza dell’antica attività dei vulcani lunari vi sarebbero tunnel (simili ai tunnel di lava sulla Terra) e caverne (le vecchie camere magmatiche) talmente grandi da poter ospitare intere città. [Fonte]