Paolo Toselli e il Cisu hanno catalogato 481 avvistamenti negli ultimi 70 anni. Una mostra al dal 7 al 30 settembre celebra quello della mattina del 2 settembre 1978, caso mai risolto
«Sono passati 40 anni e ancora oggi mi chiedo che cosa fosse quello che ho visto». Roberto Pozzi ha 54 anni. Era un ragazzino di 14 la mattina del 2 settembre 1978, quando, incuriosito da un rumore strano («un sibilo») aprì la finestra della sua camera e nel campo di mais antistante la casa in aperta campagna, in via Loreto a San Michele, sospeso sulle pannocchie, vide «un oggetto a forma di sigaro, lungo circa 7-8 metri: si alzò a una velocità impressionante, pochi secondi ed era un puntino nel cielo che sfrecciava in direzione Sud». «Chiamai subito mia madre – aggiunge -, andammo a vedere nel campo».
Sul terreno era rimasta un’area schiacciata, attorno le piante avevano le pannocchie piegate di 90 gradi. La donna telefonò ai carabinieri, che prelevarono campioni di piante e suolo. Si scatenò un circo mediatico con l’arrivo di giornalisti, della televisione, di curiosi: «Un Ufo è atterrato a San Michele», «Incontro del terzo tipo ad Alessandria» i titoli di quei giorni.
Sorride Roberto Pozzi, nel cortile della stessa casa, dove abita ancora oggi e davanti alla quale c’è ancora una coltivazione di mais: «Non ho visto nessun alieno, solo quell’oggetto. Un Ufo, poiché era davvero volante e non identificato!». E tale è rimasto. Il caso di San Michele, studiato anche dall’Aeronautica militare, è tuttora irrisolto. Ed è diventato uno dei «classici» dell’ufologia.
Proprio partendo da quell’evento, l’ufologo alessandrino Paolo Toselli, esponente di primo piano del Cisu, Centro italiano studi ufologici, sta allestendo una mostra che verrà inaugurata venerdì 7 settembre al Museo della Gambarina e che si potrà visitare fino al 30 (tutti i giorni eccetto la domenica mattina, dalle 9 alle 12 e dalle 15,30 alle 19). Si intitola «La famosa invasione dei dischi volanti su Bassavilla», con una doppia strizzata d’occhio: lo stesso Toselli è studioso di leggende metropolitane e uno dei suoi libri è intitolato «La famosa invasione delle vipere volanti», inoltre Bassavilla è la città (nella quale si può riconoscere Alessandria) in cui lo scrittore Danilo Arona – anch’egli investigatore di leggende e misteri – ha ambientato romanzi e racconti del genere horror-noir.
Toselli, che era ancora ragazzo, fu uno degli ufologi che si occupò da subito dell’avvistamento a San Michele: «È rimasto un mistero, non è stata trovata nessuna spiegazione per quell’oggetto». Il 1978 fu un anno d’oro per l’ufologia italiana e mondiale. Praticamente, non passava giorno senza la notizia di un avvistamento. «Anche ad Alessandria – racconta Toselli – ce ne furono parecchi, soprattutto in settembre. In tanti casi si trattava di luci, riconducibili ad aerei, meteore, ma un paio di avvistamenti sono proprio un mistero. Uno è quello di San Michele, l’altro avvenne il 13 settembre a Spinetta, quando, verso le 21, decine di persone videro un oggetto discoidale con sotto delle luci rossastre alzarsi verso il cielo da un terreno vicino al cavalcavia. Si incendiarono le sterpaglie e dovettero intervenire i vigili del fuoco».
Paolo Toselli e il Cisu hanno catalogato 481 avvistamenti in provincia negli ultimi 70 anni. Da Bassignana la segnalazione più recente, il 10 agosto: una luce veloce ha attraversato il cielo per 5-6 secondi. «Forse era un bolide – commenta l’ufologo – ma non abbiamo altre indicazioni».
Gli avvistamenti negli ultimi anni sono diventati più rari. E, nell’era della connessione permanente via web, sembra calato l’interesse per un fenomeno che ha appassionato più generazioni. Un po’ di quell’atmosfera la si ritrova nella mostra alla Gambarina. [fonte]