E’ partita la missione InSight della Nasa diretta verso Marte: il lancio è avvenuto puntualmente alle 13,05 italiane, per la prima volta dalla costa occidentale degli Stati Uniti, dalla base californiana di Vandenberg.
Nonostante le condizioni meteo non ottimali, che per l’ora del lancio indicavano nebbia e scarsa visibilità, il razzo Atlas 5 è partito. Non appena rilasciata sull’orbita stabilita, la sonda comincerà il suo lungo viaggio, che prevede l’arrivo a Marte il 26 novembre 2018, nella regione vulcanica chiamata Elysium Planitia.
InSight (Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport) ha il compito di esplorare le profondità del pianeta rosso per capire come si sono formati i pianeti rocciosi, incluse la Terra e la sua Luna. I suoi strumenti includono un sismometro per rilevare i terremoti marziani e una sonda per monitorare il flusso di calore proveniente dall’interno del pianeta.
A guidare la sonda InSight nel suo lungo viaggio è il sensore d’assetto costruito in Italia da Leonardo a Campi Bisenzio (Firenze). E’ un sensore stellare che al ritmo di dieci volte al secondo controlla l’orientamento della sonda. Osservando con il suo telescopio integrato la volta celeste e confrontandola con la mappa di circa 3.000 stelle memorizzata al suo interno, questa bussola stellare riesce a dare al computer di bordo della sonda le informazioni necessarie per seguire la rotta prestabilita.
“È il primo passo di un viaggio che ci dirà non solo come e perché si è formato Marte”, dice Bruce Banerdt, ricercatore del Jet Propulsion Laboratory della Nasa a Pasadena a capo della missione, “ma anche come si sono formati i pianeti in generale”.