Dalle eclissi di Luna alle danze planetarie, il cielo dei prossimi mesi promette spettacolo. E per Natale arriva anche una cometa
Se l’anno appena passato è stato molto ricco di avvenimenti spaziali, il 2018 non si preannuncia certamente da meno. A tenere appassionati e non con la testa all’insù sarà principalmente il nostro satellite.
Luna rossa e blu
Già la sera del 31 gennaio si verificherà un fenomeno abbastanza insolito, perché avviene mediamente ogni due anni e mezzo: la cosiddetta luna blu.
Ma a dispetto del nome il nostro satellite non si tingerà d’azzurro: blue moon è la dicitura anglosassone per indicare appunto un evento raro (tipo il nostrano ogni morte di papa) e sta a significare che ci sarà una seconda luna piena nel mese (la prima è stata il 2 gennaio).
Invece chi vive nella parte occidentale del nord America, nelle isole all’Oceano Pacifico e nell’Asia orientale potrà davvero osservare il nostro satellite che cambia colore e diventa rosso: è l’effetto dell’eclisse totale di luna che accadrà la stessa sera.
Spiegazione: quando Sole Terra e Luna si trovano allineati nello spazio in quest’ordine (fenomeno dell’eclisse), allora l’ombra del nostro pianeta copre completamente tutto il disco lunare.
Che, non essendo quindi illuminato dalla luce della nostra stella, riflette solo quella emanata dalla Terra, che è appunto rossastra.
Dall’Italia la Luna rossa non sarà visibile, ma la osserveremo invece il 27 luglio.
Lo spettacolo durerà in tutto più di un’ora e mezza, quindi ci sarà tempo a sufficienza per scattare foto davvero suggestive. In fondo non capita spesso di vedere la Luna che dal suo giallognolo pallore si accende di rosso fuoco.
Lo show celeste inizierà appena dopo il sorgere della Luna. Chi sta nel centro-sud dell’Italia potrà apprezzare la Luna entrare nel cono d’ombra della Terra e cambiare gradualmente colore, mentre nelle regioni del nord la fase di totalità inizierà quando il satellite è ancora sotto l’orizzonte, e si vedrà quindi spuntare la Luna (verso le 21,15) già eclissata e rossastra.
Le eclissi di Sole
Ce ne saranno tre e tutte parziali: significa che la Luna non occulterà completamente il Sole, come nello storico eclisse totale dell’anno scorso, ma solo una parte, con il risultato di disegnare una falce luminosa nel cielo. Purtroppo non saranno visibili dal nostro Paese, ma li potremo però seguire in diretta streaming.
La prima è il 15 febbraio, e si osserverà nelle zone meridionali del Sud America. Nella Terra del Fuoco, in Argentina, la Luna coprirà ben un quarto del disco solare.
Invece sarà solo del 15% (circa un sesto) la porzione di Sole nascosta dalla Luna il 13 luglio: la si potrà vedere dall’Antartide, dalla Tasmania e coste meridionali di Australia e Nuova Zelanda.
Più consistente quella dell’11 agosto, con una copertura di circa un terzo di Sole. Sarà visibile dalla Siberia, ma se avete intenzione di fare un viaggetto rinfrescante nei pressi del Polo Nord, allora potrete vedere il massimo dell’eclisse con copertura fino al 40%.
Mercurio over the top
Poiché la sua orbita intorno al Sole è interna a quella della Terra (è il pianeta più vicino alla nostra stella) si osserva solo al tramonto, quando l’astro solare scompare sotto l’orizzonte, o all’alba, prima che la luminosità accecante del Sole di pieno giorno lo nasconda alla vista.
Ma, prima che scompaia offuscato dalla brillantezza del Sole o tramonti dietro l’orizzonte, resta comunque uno degli oggetti più luminosi del firmamento e quest’anno ci offrirà uno show particolare.
Lo vedremo infatti duettare con altri pianeti in una danza celeste dove sembrerà “sfiorare” sulla volta stellata gli altri oggetti luminosi, quasi a fondersi in un tutt’uno.
Sono le congiunzioni planetarie: nello spazio i pianeti sono distanti tra loro centinaia di milioni di chilometri, ma, per effetto degli incroci delle loro orbite, appaiono in cielo vicinissimi.
Per intenderci, se si allunga un braccio, Mercurio e il pianeta di turno a lui vicino, staranno in un’area di cielo coperta dal pollice.
Il 4 Marzo, appena dopo il tramonto, Mercurio incontrerà Venere e i due pianeti appariranno ancora più vicini il 15 dello stesso mese, sempre dopo le 18,30.
L’incontro ravvicinato con Giove sarà visibile invece la sera del 6 novembre e si ripeterà il 21 dicembre, in concomitanza con il solstizio d’inverno, cioè il giorno più corto dell’anno. In quell’occasione, verso le 7,30, i due pianeti saranno luminosissimi e “abbracciati” nel cielo del mattino.
Dal 31 marzo al 15 aprile saranno invece Marte e Saturno a incontrarsi sula volta celeste, con il massimo avvicinamento all’alba del 4 aprile.
Le stelle cadenti
Anche nel 2018 lo sciame meteorico delle Geminidi (nella notte tra il 13 e 14 dicembre) batterà quello delle Perseidi (13-13 agosto) come è accaduto quest’anno: gli esperti prevedono una pioggia di 120 meteore nel primo caso, contro le “sole” 100 previste nelle notti dopo San Lorenzo. L’osservazione, però, in questo caso, non sarà disturbata dal bagliore della Luna.
La cometa di Natale
Per concludere l’anno nel migliore dei modi non poteva mancare l’evento più affascinate e tradizionale: una cometa natalizia visibile a occhio nudo.
Dal 13 dicembre la cometa 46P/Wirtanen infatti comparirà nel freddo cielo invernale, molto alta sull’orizzonte (e quindi ben osservabile), attraversando la costellazione del Toro fino a giungere, il 22 dello stesso mese, in quella dell’Auriga.
La 46P/Wirtanen è una cometa periodica, che torna a trovarci ogni cinque anni e mezzo, ma nel 2018 si troverà molto vicina alla Terra (a circa 11 milioni di chilometri) e questo ci consentirà di vederla anche senza strumenti.
Si prevede infatti che raggiungerà la quarta magnitudine, cioè sarà luminosa quanto le stelle meno brillanti delle costellazioni che attraverserà.[fonte]