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La notizia sta rimbalzando sul web, da un sito all’altro: Barack Obama sta per rivelare tutta la verità sul fenomeno UFO. Un evento- possiamo scommetterlo- che attirerebbe l’attenzione del mondo intero e metterebbe in secondo piano persino gli altri avvenimenti storici legati al nome del presidente uscente degli Stati Uniti, come la fine dell’embargo di Cuba, la chiusura di Guantanamo, l’omaggio alle vittime di Hiroshima. Sempre che la notizia sia vera, ovviamente…

In realtà, quello che viene dato per certo e per imminente  è soltanto la previsione ottimistica di un uomo che da anni combatte una battaglia per ottenere la rivelazione finale sulla questione aliena.

Quest’uomo si chiama  Stephen Bassett, si definisce “un attivista politico” ed è il direttore esecutivo del Paradigm Research Group il cui scopo dichiarato è fare pressioni affinché chi sa, parli. E perché i documenti finora tenuti nascosti vengano resi accessibili.

 Il suo impegno l’ha portato, ad esempio, ad organizzare nel 2013, a Washington, il Citizen Hearing On Disclosure. La conferenza si è tenuta in una location di prestigio, il National Press Club. Alla presenza di sei ex membri del Congresso americano, decine di esperti internazionali (giornalisti, militari, ufologi, ricercatori e così via) si sono alternati per esporre tutte le prove che dimostrerebbero l’esistenza di un cover-up governativo per negare i contatti già intercorsi con civiltà extraterrestri.

I cd con le 30 ore di registrazione sono stati poi spediti a tutti i politici che frequentano il Campidoglio e ai principali giornali degli States. Ora, Bassett punta più in alto. Alla Casa Bianca. Da lì, dice, deve uscire la verità e pretende che avvenga il prima possibile.

È proprio quello che mi ha detto, quando l’ho intervistato nei giorni scorsi, durante il Simposio organizzato dal CUN a San Marino. In una lunga chiacchierata, seduti all’ombra in un parco, abbiamo parlato- innanzi tutto- della Clinton e della sua promessa di aprire gli archivi segreti con gli X-file americani. E quando gli ho domandato se le credeva, mi ha risposto così:

STEPHEN BASSETT DURANTE IL SIMPOSIO DEL CUN A SAN MARINO

“Uno dei motivi principali per cui lo ha detto è perchè il Paradigm Research Group ha esercitato grandi pressioni su di lei, molto più di quanto la gente non immagini. Se poi lo farà o no, non lo so e non mi importa, dal momento che lei è stata coinvolta in tutto quello che accaduto sotto la presidenza di suo marito. Mi riferisco alla cosiddetta Rockfeller Initiative.” Bassett allude ai vari documenti- lettere, foto e altro- pubblicati anche dal suo sito nei quali emerge il tentativo del magnate Laurence Rockfeller (morto alcuni anni fa) di convincere Bill, all’epoca presidente, di rivelare le informazioni su UFO&Alieni custodite dalle agenzie governative.

 “Non sono interessato a vedere cosa farà l’ex segretario Clinton da presidente- ha proseguito il lobbista americano- innanzitutto perché presidente non lo è ancora: deve prima ottenere la nomination,  poi vincere le elezioni e infine entrare alla Casa Bianca. E ci vogliono ancora 8 mesi.  No, no, no… Noi vogliamo sapere tutto adesso.  E la verità arriverà dal presidente Obama.”

Eppure, Barack Obama ha già deluso la comunità ufologica mondiale. Tutti si aspettavano da lui grandi rivelazioni  e clamorose aperture. E invece, proprio durante la sua amministrazione, il portavoce dell’ufficio scientifico della Casa Bianca ha negato che Washington abbia mai avuto o nascosto alcuna prova sull’esistenza di creature extraterrestri. E lo stesso presidente, quando ha affrontato la tematica, lo ha fatto solo per scherzare. Come quando è andato ospite della trasmissione tv “Jimmy Kimmel Live” l’anno scorso. A quanto pare, Obama non ha nessuna voglia di affrontare il tema UFO…  Ma per Stephen Bassett, la sua volontà è ininfluente.

L’INCONTRO PUBBLICO DI WASHINGTON, NEL 2013

“Come sappiamo tutti- in Italia, in America, ovunque…- i capi di governo sono costretti spesso a fare quello che non vorrebbero. Per questo ci sono gli attivisti e le petizioni popolari. Quello che il nostro gruppo cerca di realizzare è una tempesta mediatica  attorno alla Clinton  che automaticamente arrivi fino al Pentagono. Ci sono migliaia di interrogativi, molti ancora da formulare, e la stampa  finora ha reagito così…”,  ha risposto, imitando il gesto delle tre scimmiette che si coprono occhi, bocca e orecchie con le mani per non vedere, parlare, sentire.

E poi ha proseguito: “Però, una volta che partiranno, le  domande saranno una valanga.  Una volta che avranno contro tutto il mondo mediatico, il Pentagono e la Casa Bianca capiranno che il gioco è finito… E dovranno mettersi d’accordo. Finalmente, 69 anni dopo Roswell.  Il Pentagono sosterrà il presidente nella sua azione e il presidente si farà carico di questo evento con tutte le conseguenze che comporterà, secondo le procedure previste  dalla sicurezza nazionale, indicate dal Pentagono.

Una reciproca comprensione. E quando l’accordo sarà stipulato, il presidente darà tutte le risposte. Che voglia farlo o no, non conta. Come nel caso di Cuba. Credo che durante la campagna elettorale, Obama si sia detto: ‘Ok, proviamo a mettere fine anche a questo embargo’. Poi però non l’ha fatto, almeno finora. Ma in ogni caso, l’attivismo politico serve proprio a far fare ai governi quello che non vorrebbero fare, semplicemente perché è la cosa giusta. Ed è quello che speriamo che accada.”

Dunque, quella di Bassett per ora è solo una sua rosea aspettativa, non sappiamo quanto anche realistica e fondata. Né immaginiamo cosa ne pensino gli alti ufficiali del Pentagono oppure l’attuale inquilino della Casa Bianca.

Tuttavia, Stephen Bassett, durante la nostra chiacchierata, si è spinto persino oltre, prefigurando il coinvolgimento anche di un altro grande uomo: Jorge Mario Bergoglio. Ecco le sue parole: “Credo che arriverà un contributo da Papa Francesco,  avrà un ruolo anche nella fine dell’ embargo sugli Extraterrestri. Interessante, vero?”, mi ha chiesto sorridendo.

Secondo Bassett, la Chiesa cattolica avrebbe già affrontato questo particolare embargo, agendo però dietro le quinte, senza esporsi in prima linea, con vari pontefici. Ma adesso le cose sono cambiate. “Questo Papa è diverso da tutti gli altri, sta andando più avanti di tutti.  Ecco perché si è impegnato per far finire l’embargo di Cuba aiutando gli Stati Uniti in questo senso. E penso che la Chiesa cattolica stia cercando di convincere l’America anche ad interrompere quello sugli ET.

Perché? Perché Francesco ha una visione più ampia, perché sa che ormai è il momento giusto e  sa che questo tipo di embargo non serve per il bene venturo, anzi, favorisce la guerra, non la pace. Ecco perché penso che lui sarà il Papa della rivelazione e che Obama sarà il Presidente della rivelazione. A meno che Vladimir Putin non lo batta sul tempo… E penso che accadrà presto, molto probabilmente quest’anno.”[fonte]

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