Se sia giusto o meno lasciare che gli alieni ci scoprano non lo sappiamo. E allora, finché non abbiamo una risposta certa, perché non impedire che ci vedano? È quanto si sono chiesti alcuni ricercatori statunitensi che hanno escogitato anche un modo per nascondere la Terra agli alieni.
Gli alieni sono buoni o cattivi? Non lo sappiamo e allora, forse, è meglio nasconderci, pensano alcuni ricercatori
Li cerchiamo da più di 20 anni e ne abbiamo trovati circa 2.000. E ogni anno il numero di pianeti extrasolari che vengono scoperti aumenta quasi esponenzialmente. E fin dove è possibile, cerchiamo anche di conoscerne le caratteristiche fisiche perché il desiderio primo e ultimo di questa ricerca è quello di scoprire se su di essi c’è vita, magari intelligente.
E se la scoprissimo? Sarà difficile non tentare di comunicare con chi ci vive. Ma se fossimo noi a essere scoperti da alieni intelligenti? Ne saremmo proprio contenti? Magari le evenutali civiltà aliene potrebbero essere alla ricerca di nuovi mondi da colonizzare perché i loro sono quasi morti e invivibili. Siamo davvero certi che siano pacifiche e non vogliano conquistarci per soggiogarci o eliminarci?
NELL’ATTESA. Dubbi ragionevoli, sollevati anche da importanti ricercatori, che si basano sul comportamento di molte nostre civiltà qui sulla Terra, che una volta scoperte nuove terre e nuove popolazioni, le hanno steminate o colonizzate spesso senza rispetto.
E allora un gruppo di ricercatori della Columbia University si è chiesto se non sia il caso di nascondere la Terra a occhi indiscreti, almeno finché non avremo una parere concorde sui tanti interrogativi. E la domanda dei ricercatori si è trasformata in una ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
Per nascondere la Terra è necessario creare davanti ad essa una luce simile a quella solare.
In tal caso nessuno riuscirebbe a vedere un calo della luce della stella quanto il nostro pianeta gli passa davanti. | Nasa
Scartata l’idea di costruire un mantello dell’invisibilità per l’intera Terra i ricercatori si sono chiesti: «Se anche gli extraterrestri usano i nostri sistemi per cercare i pianeti per loro alieni, cosa dobbiamo fare per evitare che il passaggio della Terra davanti al Sole ne faccia diminuire la luminosità?».
Attualmente la ricerca di pianeti extrasolari di noi terrestri avviene attraverso diverse strade, ma la più utilizzata è quella che cerca di individuare diminuzioni di luminosità di stelle dovute al passaggio di un pianeta davanti ad esse. Il transito infatti determina una piccola eclissi che è rilevabile da telescopi terrestri e spaziali.
Un laser da 22W viene usato per analizzare l’atmosfera terrestre prima di un’osservazione con i potenti telescopi dell’Eso. | ESO / G. Hüdepohl
LAGGI LASER IN AZIONE. Il sistema dunque, dovrebbe consistere nell’impedire a un osservatore lontano di rilevare la diminuzione di luce della nostra stella quando la Terra gli passa davanti. Secondo David Kipping e Alex Teachey, gli autori della ricerca, ciò sarebbe possibile sparando nello spazio un raggio laser che imiti la luce del Sole. In tal modo, osservando da lontano, non si avrebbe mai una diminuzione di energia della nostra stella.
Il raggio laser non dovrebbe essere particolarmente potente. Secondo i ricercatori ne basterebbe uno da 30 MW che dovrebbe arrivare a 250 MW se si vogliono camuffare tutte le lunghezze d’onda emesse dal Sole e non solo quella visibile ai nostri occhi.
Ma potremmo anche far sì che, pur lasciando agli alieni la soddisfazione di trovare il nostro pianeta, gli nascondessimo la presenza di ossigeno. In tal modo verrebbe considerato invivibile (sempre che gli alieni respirino ossigeno) e dunque da non considerare per un’eventuale colonizzazione. Per far ciò ci vorrebbe un laser con una potenza da 160 MW, una via di mezzo.[fonte]