Sulla parte occidentale del Caucaso è stata rinvenuta una strana valigetta con il logo dell’Ahnenerbe, l’associazione segreta fondata da Heinrich Himmler, insieme a due enigmatici teschi che sembrerebbero non appartenere alla specie umana.
Sulle montagne del Caucaso occidentale, nella regione di Adygea, Russia, sono stati trovati due teschi appartenenti a creature sconosciute.
Come riporta l’Express, i reperti sono stati rinvenuti da un team di esploratori russi guidati dallo scienziato Vladimir Melnikv in una grotta sul monte Bolshoi Tjach.
Nonostante la scoperta risalga a due anni fa, la notizia è stata resa nota solo dopo il recente ritrovamento nei boschi adiacenti di una valigetta nazista risalente al 1941.
La misteriosa valigetta reca l’emblema dell’Ahnenerbe (Forschungsgemeinschaft Deutsches Ahnenerbe e. V.), un istituto segreto fondato da Heinrich Himmler, Herman Wirth, e Walter Darré il 1º luglio 1935. Il suo nome significa letteralmente “Società di ricerca dell’eredità ancestrale”.
Lo scopo dell’istituto era quello di compiere ricerche riguardanti la storia antropologica e culturale della razza ariana.
Ben presto, la creatura di Himmler comincia ad occuparsi anche di ricerca sul paranormale, pseudoscienza e UFO, argomenti che rappresentavano una vera ossessione per il gerarca nazista.
La scoperta della valigetta fa pensare che l’Ahnenerbe fosse presente nella regione perché interessata ai misteri degli antichi dolmen, oppure a scoprire le cause dell’alta radioattività naturale riscontrata nel canyon della regione di Kishinski.
Tuttavia, la presenza della valigetta nei pressi del sito dove sono stati trovati i due teschi ha fatto sorgere l’ipotesi che i nazisti fossero in contatto con esseri non terrestri. Certamente, è anche possibile che si tratti di due casi completamente distinti.
I blog cospirazionisti ipotizzano che i due teschi scoperti dal team di Melikov siano i resti di creature aliene. Potrebbe trattarsi di resti fossili di animali, ma è lo stesso Melikov ad insinuare dubbi sulla loro natura.
«Sono diversi rispetto a qualsiasi altra cosa l’uomo conosca», spiega il ricercatore russo. «Una delle caratteristiche più curiose è l’assenza della volta cranica e le mascelle, mentre le cavità oculari sono insolitamente grandi, da cui partono due lunghe escrescenze separate simili a corna. Tuttavia, le ossa facciali sono piatte, come negli ominidi».
«Il foro rotondo nella parte inferiore dei teschi è la base della colonna vertebrale», continua Melikov, «il che indica che queste creature si muovevano su due gambe. Anche se confrontato con il cranio di un orso, è difficile non pensare di avere tra le mani i resti di una creature aliena».
C’è chi crede che le scoperte facciano parte di una grande beffa, ipotizzando che i tratti dei due teschi siani stati ottenuti modellando le ossa pelviche di grandi animali.
Quando, infatti, le foto dei reperti sono state inviate ai paleontologi di Mosca, la reazione non è stata entusiastica. Sebbene non sia mai stato osservato niente di simile, gli scienziati ipotizzano anche che possa trattarsi del cranio di una pecora selvatica esposto all’erosione dell’acqua che potrebbe averne alterata la forma.
Certamente, si tratta di notizie piene di suggestioni, soprattutto se si associa la scoperta dei due teschi con il ritrovamento della valigetta nazista.
«Possiamo avanzare tutte le ipotesi e le congetture che vogliamo, ma i resti trovati sulle montagne dell’Adygea vi costringeranno almeno a pensare», ha dichiarato l’accademico russo Ivan Bormotov. [fonte]