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La Nasa non e’ mai stata cosi’ vicina a mandare uomini su Marte: parola dell’amministratore capo dell’agenzia spaziale americana, Charles Bolden, che parlando oggi nel Centro per il Progresso Americano (Cap), ha osservato come, a cinque anni dalla sfida lanciata dal presidente degli Usa di inviare astronauti su Marte nel decennio 2030-2040, ”non siamo mai stati cosi’ vicini a mandare uomini sul pianeta rosso”.

Bolden ha infatti confermato che la Nasa sta percorrendo la strada indicata dal presidente Obama, che prevede l’arrivo di astronauti su un asteroide fra il 2020 e il 2030 e l’arrivo su Marte fra il 2030 e il 2040. Un primo passo importante in questa direzione e’ stato prolungare la vita operativa della Stazione Spaziale Internazionale, estendendola almeno fino al 2024.

Il secondo passo, la missione sull’asteroide, ha l’obiettivo di sperimentare le nuove tecnologie in grado di aprire la via verso Marte, prime fra tutte quelle relative a sistemi di propulsione avanzati. Un altro passo intermedio nel viaggio verso Marte e’ l’invio di un rover nel 2020: avra’ il duplice compito di preparare l’arrivo dei primi uomini sul pianeta rosso e di raccogliere campioni marziani da portare a Terra.

Su questa avventura incombe pero’ un grande punto interrogativo: ”quello che non siamo ancora in grado di fare – ha detto Bolden – e’ assicurarci i finanziamenti necessari per completare il Programma dei voli commerciali”, che coinvolge complessivamente 350 aziende di 35 Paesi. Sui fondi che ancora mancano all’appello dovra’ decidere il Congresso, ma l’amministratore capo della Nasa si considera ”un eterno ottimista”. Tanto da pensare ad un futuro ancora piu’ lontano, quando ”la Nasa ed i suoi partner internazionale utilizzeranno Marte come base per esplorare il resto del Sistema Solare”.

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