Non era mai successo prima in Italia: ad una conferenza incentrata sulla vita extraterrestre c’era anche l’Aeronautica
È stato il meeting dei record. Mai, in passato, un convegno incentrato sulla questione aliena si è svolto all’interno di una struttura militare, tra l’altro affascinante e ricca di storia come Palazzo Cusani. Mai ad aprire i lavori di una conferenza del genere è stato un generale di brigata, come nel caso del “padrone di casa”, il Generale Antonio Pennino. E soprattutto mai, in Italia, l’Aeronautica Militare ha parlato di oggetti volanti non identificati davanti ad una sala affollata di appassionati ed esperti.
“Figli delle Stelle- Ipotesi e suggestioni sulla vita extraterrestre”, ideato ed organizzato da Extremamente lo scorso 26 settembre a Milano, è stato – nel suo piccolo- un evento unico ed eccezionale: per la location, per i relatori, per il pubblico attento e concentrato, consapevole di assistere ad un incontro senza precedenti. In prima fila, tra giornalisti ed ufologi, erano seduti anche il senatore Gabriele Albertini e l’arcivescovo ortodosso Monsignor Avondios, entrambi molto interessati al tema della giornata, affrontato da vari punti di vista.
Dopo il saluto del Generale Pennino, è stato il colonnello Arturo Cattel , capo ufficio sicurezza del Reparto Generale Sicurezza dello SMA, ad illustrare il compito assegnato all’Arma nel 1978, dall’allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti. “L’Aeronautica Militare: le segnalazioni di Oggetti Volanti Non Identificati” è stato il titolo esplicito del suo intervento. “Il nostro compito è difendere l’Italia e il suo territorio e in questo ambito si colloca l’attività di analisi e di studio delle segnalazioni dei cittadini che ci arrivano tramite le stazioni dei Carabinieri. Tutti i nostri documenti sono pubblici, non c’è nulla di segreto”, è stata la premessa del colonnello Cattel.
Nella sua presentazione, corredata di grafici, statistiche e persino schizzi di presunti OVNI, l’ufficiale ha assicurato che per la maggior parte gli avvistamenti vengono spiegati: con il loro lavoro di indagine quasi sempre gli uomini del RGS riescono a risalire ad un evento- sia un fenomeno naturale, un drone o un pallone meteo- corrispondente all’ avvistamento riportato nella denuncia. Ma non sempre è così: talvolta la luce dal comportamento anomalo notata in cielo resta un mistero e priva di apparente logica spiegazione anche per loro. Fino al 2014, i dossier con la scritta OVNI sono stati 445.
“Noi ci rivolgiamo alle unità dell’aeronautica militare che trattano aspetti attinenti ai fenomeni meteorologici, al controllo del traffico aereo e alla sorveglianza dello spazio aereo per poter individuare un evento noto da associare alla segnalazione. Se riusciamo ad identificarlo, verifichiamo anche se ci sia stato un impatto sulla sicurezza dello spazio aereo. Altrimenti lo cataloghiamo come oggetto volante non identificato, lo mettiamo in archivio e i dati statistici sono pubblicati sul sito dell’Aeronautica Militare, a disposizione di ulteriori accertamenti di natura scientifica”, ha spiegato.
Una volta appurato che l’oggetto non ha provocato un reale pericolo, il compito della forza armata che sovrintende alla difesa aerea è terminato. Non spetta all’Aeronautica, insomma, stabilirne l’esatta natura o la provenienza, ma ad altri esperti con altre competenze. L’intervento del colonnello Cattel è stato apprezzato dal pubblico, anche per la disponibilità dimostrata nel rispondere alle varie curiosità. Ad esempio, ha ammesso che ad avvistare qualcosa di assolutamente inspiegabile sono stati anche dei piloti militari ed ha ricordato un episodio che ha coinvolto degli elicotteristi in Sardegna.
La mattinata è poi proseguita con l’intervento- come sempre efficace- di Roberto Pinotti, attuale segretario del CUN e da ormai mezzo secolo uno dei massimi esperti della questione UFO. Un discorso articolato, nel quale ha rimarcato la stretta collaborazione e il rapporto di fiducia instaurato proprio con i vertici dell’Aeronautica. Ma ha anche raccontato la confidenza ricevuta 40 anni fa, quando svolgeva il servizio militare, da un ufficiale dell’esercito americano.”Noi abbiamo due dischi volanti precipitati e i corpi”, gli aveva detto. E all’epoca nessuno in Europa era a conoscenza del presunto crash di Roswell, portato alla ribalta internazionale negli anni ‘80.
Si sa, i Governi non amano parlare di questi argomenti, delle loro indagini in materia, ma non manca qualche rara eccezione. Il Cile, ad esempio, ha delegato lo studio degli UFO al CEFAA, diretto dal generale in pensione Ricardo Bermudez. Il comitato – formato da accademici ed esperti militari nei vari settori di analisi dei fenomeni aerei anomali- pubblica periodicamente i propri risultati. Il generale Bermudez non ha potuto partecipare di persona al meeting di Milano, ma ha voluto mandare un videomessaggio nel quale ha brevemente descritto il lavoro svolto dal suo gruppo ed ha inviato i suoi auguri a “Figli delle Stelle”
A chiudere la prima parte del convegno è stato Paolo Salucci, astrofisico della SISSA di Trieste, con una relazione decisamente impegnativa: “Galassie, materia oscura e wormhole”. Nonostante la complessità della materia, il professore è riuscito a far comprendere la nuova sfida della scienza che deve trovare risposte ad interrogativi ancora aperti e fondamentali. Primo tra tutti: cosa sono materia ed energia oscura che permeano di sé l’intero cosmo e che costituiscono oltre il 90% dell’universo. Quando la fisica troverà le risposte, potremmo forse scoprire che la realtà non è quella che abbiamo finora immaginato.
“The Real X-files” ha portato tutti a Londra, negli uffici del Ministero della Difesa dove per 24 anni ha lavorato Nick Pope. Il vero Fox Mulder- ha scherzato con il pubblico il noto ricercatore britannico, citando il personaggio del telefilm- ha raccontato i retroscena della sua attività al servizio del governo britannico: dal 1991 al 1994 è stato il responsabile delle indagini sulle segnalazioni di UFO ed ha redatto lui stesso alcuni dei documenti che poi a partire dal 2008 sono stati divulgati. La parola d’ordine era negare o minimizzare tutte le notizie.
Pope è entrato nel dettaglio di uno dei casi più noti e discussi mai accaduti al mondo, l’Incidente di Rendlesham Forest. A suo avviso, un vero mistero: tutte le spiegazioni fino ad oggi avanzate non sono esaurienti né danno conto delle testimonianze di decine di soldati all’epoca in servizio nelle due basi militari teatro dell’avvistamento multiplo. Nel suo discorso, ha anche tratteggiato uno scenario futuribile: cosa accadrebbe se un giorno avessimo la prova che gli Alieni esistono e sono tra noi? Come dovremmo comunicare con loro? Chi dovrebbe essere incaricato di farlo? Domande che hanno allargato la riflessione sul fenomeno.
Un ulteriore spunto di riflessione lo ha proposto Frank Jacob, regista del docufilm “Packing for Mars” di prossima uscita negli Stati Uniti. Un viaggio, il suo, tra i misteri di Marte e la presunta missione segreta che avrebbe già portato l’Uomo sul Pianeta Rosso. Ma l’intervento di Jacob e la visione di alcune clip in anteprima assoluta tratte dal suo film hanno concentrato l’attenzione sul bisogno di verità della nostra società, divisa tra chi detiene il potere e la conoscenza e chi invece, ignaro di tutto, prosegue nella sua esistenza quotidiana. Una verità che secondo il regista non potrà essere più a lungo nascosta: le prime “crepe” nel sistema di occultamento sono visibili e le rivelazioni degli informatori stanno portando alla luce una realtà “altra” finora negata.
Non solo. Esistono tonnellate di documenti ufficiali- stilati proprio dai Governi e dalle varie Intelligence- che dimostrano con quanto impegno e con quante risorse siano stati presi in esame gli Oggetti Volanti Non Identificati. Molti dossier una volta riservati ora sono stati diffusi, ha ricordato il ricercatore Pablo Ayo, presentando il suo ultimo libro “Inchiesta UFO-Quello che i Governi non dicono” (Ugo Mursia Editore), ma quasi sempre sono stati resi noti con pesanti “omissis”, che ne rendono la lettura quasi impossibile, mentre molti altri ancora giacciono in archivi inaccessibili. E a chi fa richiesta di conoscerne il contenuto, spesso il permesso viene rifiutato per motivi di sicurezza nazionale. Un affare molto serio, dunque.
Così come serissimo, nonostante il tono ironico che lo contraddistingue, è stato l’ultimo relatore, il saggista Mauro Biglino. Lo ha fatto nel rimarcare il suo punto di vista in merito alla Bibbia per il quale ha ricevuto critiche, accuse, contestazioni e persino minacce. Grazie ad una analisi letterale del testo ebraico, Biglino reputa l’Antico Testamento solo un libro di storia, privo di spiritualità e trascendenza, nel quale viene raccontato il patto stipulato da un essere tecnologicamente superiore- ma concreto, in carne ed ossa- con gli Ebrei.
A sorpresa, durante il suo intervento, ha preso la parola Monsignor Avondios, arcivescovo della chiesa ortodossa di San Nicola di Milano. Un religioso che legge e insegna la Bibbia nella versione derivata dalla traduzione greca dei Settanta e non dal Codice di Leningrado in ebraico masoretico. Ma anche lui ha ammesso che certi passi del testo sacro potrebbero far effettivamente pensare alla descrizione di oggetti volanti, non di entità spirituali, come ad esempio nella famosa “Visione di Ezechiele”. Un’affermazione di sicuro coraggiosa.
Il pubblico ha seguito, partecipato, commentato, ascoltato. Il salone Radeztky, con il suo soffitto affrescato e la tappezzeria damascata, è stata la cornice perfetta di una giornata memorabile che non voleva finire più. Solo dopo le ultime domande, le foto di rito e gli autografi, la sala ha incominciato lentamente a svuotarsi. Alle 20 si sono spente le luci sulla terza edizione di “Figli delle Stelle”. Gli organizzatori, probabilmente, stanno già pensando alla quarta…[fonte]