Il clorometano trovato dal robot semovente della NASA e’ autenticamente extraterrestre e non dovuto a contaminazioni, sostengono i ricercatori di Heidelberg.
Il rover Curiosity della NASA che da due anni esplora la superficie di Marte ha identificato un composto organico sulla superficie del pianeta rosso.
Si tratta di clorometano (CH3Cl), un gas che sulla Terra si forma naturalmente nella schiuma di mare e che un tempo era usato come refrigerante, prima di essere dismesso per la sua tossicita’.
Inizialmente si riteneva che il clorometano potesse semplicemente derivare da una contaminazione terrestre, ovvero che si fosse formato durante gli esperimenti di riscaldamento del suolo con una reazione di perclorati marziani con carbonio e idrogeno provenienti dalla stessa Curiosity.
Ora un gruppo di ricercatori dell’Universita’ di Heidelberg ritiene plausibile che il clorometano sia autenticamente marziano. Il carbonio e l’idrogeno necessari potrebbero essere stati infatti forniti da i micrometeoriti che colpiscono con frequenza il suolo di Marte. Un meteorite caduto nel deserto australiano contiene ad esempio il 2% di carbonio.
La prova cruciale proviene dal mix isotopico degli atomi di carbonio e idrogeno raccolti dalla sonda che mostra inequivocabilmente la sua origine extraterrestre.
Curiosamente il clorometano venne rilevato quasi quarant’anni fa anche dalla sonda Viking, ma anche allora si penso’ ad una contaminazione terrestre. La ricerca di materiale organico e’ di fondamentale importanza per poter comprendere se sul quarto pianeta dal sole un tempo ci sia stata la vita.