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Tempo fa, un pò tutti i blog che si occupano di tecnologia aerospaziale riportavano la notizia dell’accordo stretto tra la NASA e la Bigelow Aerospace, grazie al quale la Stazione Spaziale Internazionale diventerà un laboratorio provvisorio per testare dei rivoluzionari moduli spaziali “gonfiabili” che potrebbero arrecare grande vantaggio alle future missioni spaziali.

La notizia sembrava interessante e meritevole di essere condivisa. Ma, poi, abbiamo notato qualcosa di strano e abbiamo cominciato ad indagare.
La Bigelow Aerospace è una società di tecnologia spaziale situata a nord di Las Vegas, Nevada, ed è stata fondata nel 1998 da Robert Bigelow, un uomo arricchitosi grazie alla catena alberghiera di sua proprietà, la Budget Suites of America, fondata nel 1987.

Bigelow, fino al 2010, ha investito la bellezza di 180 milioni di dollari nella società aerospaziale e, in diverse occasioni, si è detto disposto a finanziare la Bigelow Aerospace con ulteriori 500 milioni di dollari fino al 2015. Evidentemente, se il capace imprenditore è intenzionato ad investire tutti questi soldi, significa che si aspetta un sicuro e profumato ritorno economico. E i fatti sembrano dargli ragione.

La NASA, infatti, ha assegnato alla società un contratto da 17,8 milioni di dollari, la fornitura di una nuova estensione della Stazione Spaziale Internazionale. Il Bigelow Expandable Activity Module sarà testato direttamente in orbita, mostrando tutta la sua versatilità e praticità per le future esplorazioni e imprese commerciali spaziali.

“Questo accordo di partnership per l’utilizzo degli habitat gonfiabili rappresenta un passo avanti nella tecnologia che permetterà agli essere umani di prosperare nello spazio in modo sicuro e conveniente, segnando un passo significativo nell’innovazione spaziale degli Stati Uniti”, ha dichiarato esultante Lori Garver, vice amministratore della NASA.

Ma lo scaltro albergatore ha lo sguardo lungo e pensa di sfruttare il più possibile la nuova tecnologia. Secondo Discovery News, Bigelow intende sfruttare i moduli spaziali gonfiabili per ospitare clienti paganti in alberghi orbitanti a gravità zero.

Inoltre, secondo Space.com, Bigelow starebbe guardando anche alla Luna, per la quale l’azienda starebbe preparando il modulo BA-330 (così chiamato perchè offre 330 metri cubi di spazio utile al suo interno).
“I moduli, progettati per resistere alle radiazioni cosmiche, alle micrometeore e agli estremi termici, potranno ospitare esploratori, scienziati e turisti paganti, offrendo anche la possibilità di aprire un negozio sulla luna.


Insomma, l’accordo tra la NASA e l’audace Bigelow sembra essere un rapporto di vera simbiosi: un’agenzia spaziale bisognosa di tecnologia spaziale sicura e a basso costo e un signore ricco, ricchissimo che vuole investire il suo denaro in un progetto che lo farà entrare nella storia. E’ il classico sogno americano!

Però, c’è un però!

Alcuni sostengono che la Bigelow Aerospace starebbe sviluppando i suoi brevetti grazie all’ingegneria inversa a partire da tecnologia aliena.

Una strana direttiva emessa nel 2010 dalla Federal Aviation Administration (FAA) [la direttiva JO 7210.3W dell’11 febbraio 2010, poi superata dalla direttiva JO 7210.3Xdel 9 febbraio 2012] dimostrerebbe che il governo degli Stati Uniti ha consegnato e sta consegnando tutti i dossier UFO alla Bigelow Aerospace, facendo alzare le sopracciglia a tutta la comunità ufologica americana.

Nel paragrafo 4-7-4, in caso di contatto con UFO / fenomeni inspiegabili, la direttiva ordina ai controllori del traffico aereo e ai piloti di linea a contattare un centro di raccolta denominato BAASS.

E indovinate un pò questo centro di raccolta dati a che fa capo: ma alla Bigelow, naturalmente. Infatti, l’acronimo BAASS significa Bigelow Aerospace Advanced Space Studies, con tanto di pagina web di riferimento. A quanto pare, l’accordo tra la Bigelow Airspace e il governo degli Stati Uniti prevederebbe anche il passaggio di informazioni ufficiali sui fenomeni UFO e tecnologia aliene.

 

Raggiunto da un giornalista di Examiner.com nel suo ufficio di Las Vegas, il dott. Colm Kelleher, Vice Amministratore della BAASS, ha confermato che l’ufficio è abilitato alla ricezione di materiale riguardanti i casi UFO. La BAASS è ufficialmente registrata come associazione senza scopo di lucro, esente da ogni tipo di tassazione e con circa 2500 iscritti in tutti gli Stati Uniti, numeri che ne fanno una delle più grandi organizzazioni ufologiche in tutto il mondo.

Certo, desta un certo stupore tra gli addetti ai lavori il fatto che un’associazione di privati cittadini compaia in un documento ufficiale di un’agenzia governativa. Questo fa ritenere a qualcuno che ci siano delle connessioni imprenditoriali tra la Bigelow Aerospace e gli alti dirigenti della FAA, mirata allo sfruttamento tecnologico di chissà quale materiale alieno classificato.

A conferma dell’interesse della Bigelow Aerospace per gli alieni ci sarebbe anche il logo molto particolare che campeggia in alcune immagini ufficiali della società. E’ stato proprio questo particolare a destare la nostra attenzione e ad approfondire la storia di questa curiosa società. Se si guarda bene, si ha l’impressione di osservare la fisionomia di un alieno. Bhè, tutto si può dire, tranne che si tratti di un messaggio subliminale.

 

 

 

 

 

 

 

 

Bigelow, uno strano signore

 

Anni prima che cominciasse a costruire habitat spaziali, Robert Bigelow già si interessava di Ufo e alieni. Lui stesso racconta di aver incontrato più di 230 persone che affermano di aver avuto incontri ravvicinati con gli extraterrestri.

Nel 1990 donò milioni di dollari per la creazione dell’Istituto Nazionale Discovery Science, il cui personale, che comprendeva diversi dottorati di ricerca e ex-agenti dell’FBI, aveva lo scopo di investigare sui presunti rapimenti alieni, le esperienze fuori dal corpo, mutilazioni di bestiame e altri fenomeni paranormali.

Nel 1997, donò quasi 4 milioni di dollari alla University of Nevada per la creazione di un programma di studi sulla coscienza, che si occupasse dello studio di casi di premorte e dei fenomeni psichici.

Poco dopo, ha anche comprato un ranch di 500 acri nello Utah, il famigerato Ranch Skinwalker, teatro di una serie di presunti avvistamenti UFO, sparizioni di animali e altre stranezze paranormali.

Voleva possedere il terreno per poter studiare da vicino i casi anomali. Insomma, un uomo con uno spiccato interesse per l’esotico e l’oltrescientifico che è stato in grado di creare una fruttuosa relazione d’affari con la NASA e che, possibili motivi segreti a parte, porterà allo scaltro albergatore del Nevada una vera e propria montagna di dollari spaziali.

 

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