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Il prossimo rover NASA, che sarà lanciato su Marte nel 2020, poterà con sé un particolare dispositivo in grado di generare ossigeno dalla biossido di carbonio (CO2), che costituisce ben il 95% dell’atmosfera marziana.

Il gas creato servirà al mezzo come propellente per il sistema di razzi, ma il sistema darà anche modo di studiare come sia possibile generare ossigeno su Marte, componente indispensabile alla vita umana.

Il Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment (MOXIE) è uno dei sette strumenti che saranno montati sul rover e che avranno un costo complessivo di 130 milioni di dollari. La NASA ci tiene a precisare che le quantità di ossigeno prodotte non potranno mai impattare sull’atmosfera di Marte e il MOXIE servirà principalmente a studiare come gravità alterata e condizioni ambientali possano influenzare il processo di generazione.

Tecnologie simili si trovano anche a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, ma l’esperimento del 2020 sarà il primo ad essere condotto su un altro pianeta e getterà le basi per scenari fantascientifici con colonie spaziali e terraformazione.

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