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Gli alieni esistono?

Oggigiorno sono in aumento le persone che credono che non siamo soli. A prescindere dal fatto che ritenere di essere gli unici in un universo praticamente sconfinato è a dir poco sinonimo di presunzione, occorre ammettere che le testimonianze su ufo ed alieni sono oltremodo cospicue. Questa ricerca parte dall’assunto che gli alieni esistono e che i loro contatti con l’uomo ci sono sempre stati, come prova la storia e non solo la più recente.

Il termine ‘ufo’ non indica necessariamente la presenza di alieni. Esso sta per ‘Unidentified flying object’, cioè ‘Oggetto volante non identificato’ (in lingua francese: OVNI). Un oggetto volante non identificato non è detto sia necessariamente un disco volante;  la storia dell’ufologia infatti riporta numerosi casi di presunti dischi volanti che poi non si sono rivelati tali. C’è anche da aggiungere che talvolta la cattiva visibilità, le condizioni meteorologiche, la  stessa  percezione  ci possono ingannare: chi crede negli alieni vorrà vedere un disco volante, i più scettici penseranno che quell’ufo è un aereo, una luce o una qualsiasi altra cosa.

Primi avvistamenti ufo

La presenza di oggetti volanti è testimoniata fin dai tempi più antichi. Nella letteratura vedica troviamo vivide descrizioni di macchine volanti, astronavi definite vimana (che significa ‘come uccelli’). Tali macchine furono designate nel Rig Veda con il nome di ratha (veicolo) e anche nelle Upanishad.

L’astronave si muove secondo le previsioni ed è luminosa come il sole nelle alte regioni splendenti ed è come un pianeta nello spazio. (Rig Veda IV. 37-40).

Vi sono altresì descrizioni del loro uso in guerra.

La stessa Bibbia riporta casi di avvistamenti, come accadde al profeta Ezechiele.. Nel tempio di Hator, a Dendera, disegnati sulle pareti, possiamo osservare oggetti  molto strani che paiono  inequivocabilmente  dischi volanti. Gli storici di Atlantide sostengono che nel continente scomparso, soprattutto nell’età dell’oro, gli abitanti erano in continuo contatto con esseri evoluti di altri pianeti e che questi, venendo a far visita agli atlantidei, atterravano su vere e proprie piste aeree definite cosmoporti. La comunicazione telepatica era possibile in quanto l’atlantideo dell’età dell’oro era pura coscienza, non avendo né ego, né corpo fisico.

Classificazione degli extraterrestri

Classificare gli alieni in modo esaustivo è un’impresa ostica nonché ardua. Gli alieni sono tantissimi, forse infiniti. A questo punto è bene precisare che: per gli alieni… gli alieni siamo noi. E’ SEMPRE E SOLTANTO QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA.

Gli alieni vengono sulla Terra per vari scopi:

Essi stabiliscono contatti con noi a livello telepatico oppure, nel caso dei cerchi nel grano, il contatto è subliminale essendo i cerchi dei simboli il cui significato profondo scende direttamente nell’inconscio.

In Antropologia degli alieni di Centini, Grezzo e Tacchino, vengono riportate varie classificazioni:

  • umanoide di tipo alfa: sono i grigi, cioè gli alieni più famosi, quelli di cui si sa più frequentemente che fanno esperimenti sugli umani, li rapiscono o li uccidono
  • umanoide di tipo beta: fisicamente sono uomini come noi ma effettivamente sono alieni. In questa categoria rientrano in men in black, i beta F e i giganti.

I men in black sono uomini vestiti di nero, fanno parte dei servizi segreti ed hanno lo scopo di bloccare le ricerche che rendono pubblico il fenomeno UFO. I beta F sono dotati invece di rara bellezza, mentre i giganti sono esseri altissimi (potrebbero essere gli eredi di Atlantide? Ricordiamo che gli atlantidei erano dei giganti). Una categoria  piuttosto nota è quella dei giganti del nord, che si trovano nei luoghi settentrionali freddi; sono molto belli, sovente biondi. Essi affermano di essere di origine venusiana ma hanno anche basi su Marte.

  • umanoide di tipo gamma
  • umanoide di tipo delta

Questi ultimi  due tipi sono riconducibili alla figura del mostro o dell’uomo selvatico.

Oltre all’uomo, all’ominide e al mostro, l’alieno può presentarsi altresì sotto forma di robot o di apparizione evanescente, ad esempio nelle sembianze di una nuvola multiforme o di un essere fosforescente.  In questo caso però, più che di alieni, si dovrebbe parlare di forme  energetiche.

Sei tipi di  incontri ravvicinati

 

Ci sono sei categorie di contatti con gli alieni:

  1. incontro ravvicinato di primo tipo: solo avvistamento, non c’è contatto
  2. incontro ravvicinato di secondo tipo: c’è un contatto visivo e una prova, ad es. impronte sul terreno
  3. incontro ravvicinato di terzo tipo: c’è il confronto diretto tra l’uomo e l’alieno
  4. incontro ravvicinato di quarto tipo: rapimento dell’umano da parte degli alieni per fini di ricerca
  5. incontro ravvicinato di quinto tipo: l’umano e gli alieni sono in contatto tramite modalità occulte e metafisiche
  6. incontro ravvicinato di sesto tipo: l’umano è ferito e muore a causa degli extraterrestri

    I rettiliani

I rettiliani  sono una categoria di alieni piuttosto nota al pubblico, ultimamente. Si chiamano così perché hanno forma di lucertola ed hanno occhi gialli con riflessi rossi.

Si dice che i rettiliani siano cattivi, che ci spiino, che ci manipolino e che ci rubino energia. Alcune testimonianze, come quella riportata dalla cantante americana Pamela Stonebrook, spiegano che i rettiliani sono in grado di trasformarsi in umani, quindi in realtà noi non possiamo sapere con certezza se abbiamo accanto un umano o un rettiliano. Ma i rettliano sono buoni o cattivi? Si sostiene che essi siano “cattivi” ma che possano fare del male solo a chi sta nell’ombra, cioè a chi  vive al suo stesso livello energetico. Se siamo capaci di vivere nell’amore, il rettiliano lo comprende, avverte una vibrazione diversa e non è attratto da noi. L’unico modo a disposizione per sapere se accanto a noi c’è un possibile rettiliano è quello della percezione intuitiva: che sensazione mi trasmette questa persona? Se mi invia una sensazione molto negativa potrebbe trattarsi di un rettiliano.

I luoghi del mistero

Esistono nel mondo numerosi luoghi del mistero sui quali l’uomo si è posto delle domande senza mai riuscire a trovare risposte. Parliamo delle piramidi egiziane ma anche  di Matchu Pitchu (nelle Ande peruviane), costruita con sassi pesantissimi, spostati e lavorati in modo inspiegabile, visto che i nativi americani non conoscevano affatto la ruota! Per non parlare poi del Messico, dell’Isola di Pasqua, di Stonehenge, le cui costruzioni presentano una tale complessità per l’epoca in cui sono state create che l’uomo non riesce a dare un senso alla loro perfezione.

Si sostiene che tali siti siano stati creati con l’aiuto di extraterrestri che abbiano supportato l’uomo con le loro avanzate conoscenze tecnologiche. Questa potrebbe essere un’ipotesi valida ma oggi gli storici e gli atlantologi ritengono più corretto sostenere che queste costruzioni siano i resti di Atlantide che, come summenzionato,. erano in contatto diretto con civiltà aliene.

I cerchi nel grano

Il fenomeno dei cerchi nel grano (definiti anche crop circle o pittogrammi) ha iniziato ad avere eco negli anni ‘90 ma essi erano presenti già negli anni ‘70. Nel ‘90 e nel periodo successivo il fenomeno è divenuto più evidente poiché i crop sono aumentati di numero e complessità suscitando enorme interesse nell’opinione pubblica. I crop circle rappresentano, quasi tutti, simboli di geometria sacra con un significato molto profondo per il nostro inconscio. I più scettici continuano a sostenere che i crop circle siano “scherzi” di umani ma un’analisi oculata ed attenta, scevra di pregiudizi, mostra un versante più ricco del fenomeno. I crop circle non possono essere di origine umana, per svariate ragioni: per la coincidenza con cui essi puntualmente si snodano in prossimità di luoghi sacri o corsi d’ acqua, per le interferenze che vi si presentano, per le strane luci antecedenti la loro apparizione e perché il grano non è spezzato ma semplicemente piegato e continua a crescere anche in tal modo. Un uomo potrebbe fare tutto ciò? Gli umani ci hanno provato ma non sono riusciti nel loro intento. Lo scopo dei crop circle è quello di metterci in contatto con la parte più profonda di noi poiché viviamo in periodo critico, sia dal punto di vista storico che evolutivo. Ormai non ha più importanza sapere chi ha creato i cerchi nel grano, è urgente sapere cosa essi vogliono comunicarci, cioè che dobbiamo evolvere spiritualmente. Studi molto recenti, per concludere,  prospettano l’ipotesi che essi siano la manifestazione fisica di una ‘legge sonica universale’, la medesima legge che regola la precessione equinoziale, legge che ritroviamo codificata nei rosoni delle antiche cattedrali gotiche, negli antichi siti egiziani ed americani e, in modo sbalorditivo, secondo ricerche attualmente in corso, nello stesso atomo, dunque nell’intero esistente.

Ipotesi sull’origine aliena dell’uomo

Secondo Z. Sitchin noi non deriviamo unicamente dai primati ma anche dagli alieni, abbiamo cioè in noi una parte divina che ci è stata donata dagli alieni medesimi. In particolare sembrerebbe che dentro di noi sia codificato 1/3 del DNA umano e 2/3 di DNA divino, dove per divino si intende di provenienza aliena. Sitchin sostiene che i Sumeri siano il prodotto dell’accoppiamento con una razza aliena di aspetto simile al nostro (perché noi siamo “a loro immagine e somiglianza”). Si tratterebbe di esseri intelligenti che i Sumeri chiamavano Anunnaki (figli del dio An) e che la Bibbia chiama Nephilim. Erano giganti (Genesi 6,4) e venivano da un pianeta che ha un’orbita ellittica simile a quella delle comete, che transita tra Marte e Giove ogni 3.600 anni: il dodicesimo pianeta. Praticamente secondo il professor Sitchin la selezione naturale di Darwin si è verificata ed ha prodotto i primati superiori dai quali discendiamo. Poi, grazie agli Anunnaki, vi fu il salto evolutivo verso l’Homo sapiens. Secondo la sua teoria le cose sarebbero andate così: gli Anunnaki  avrebbero iniziato a visitare la Terra mezzo milione di anni fa e le loro gesta sono quelle che leggiamo nell’Antico Testamento o nel Poema di Gilgamesh. In seguito avrebbero colonizzato il pianeta. Avendo bisogno di persone che lavorassero nelle miniere in Africa avrebbero creato “l’uomo” che corrisponde all’Homo sapiens, il quale fu generato appositamente per lavorare nelle miniere. L’uomo sarebbe nato quindi nell’attuale Africa, in corrispondenza con la teoria darwiniana. Una volta creato, l’uomo avrebbe avuto due opportunità:

  • carpire agli alieni il segreto per evolvere, cioè per non essere unicamente un lavoratore
  • le donne terrestri si sarebbero accoppiate con gli extraterrestri, infatti la Bibbia riporta che gli dei si innamorarono delle figlie degli uomini. Nella Genesi (6, 2) leggiamo che i figli di Dio, vedendo che le figlie degli uomini erano adatte, si presero in moglie tutte quelle che loro piacevano. Da questo accoppiamento sarebbero nati, secondo l’autore, i giganti, cioè una razza perfetta (gli atlantidei erano dei giganti e forse anche i lemuri) e molti di questi esseri divini (alieni) sarebbero ancora qui sulla terra. Alcuni sostengono che dall’accoppiamento tra un essere divino ed un uomo nasca un “semidio”: un individuo biondo con gli occhi azzurri. Altri, di contro, sostengono che questo tipo di individuo nasca dall’accoppiamento di due semidei.

     Riflessioni e comparazioni

 

Qui si rendono necessarie alcune riflessioni. Sul testo di Centini, Grezzo e Tacchino vi è una parte (scheda 9) in cui si parla di una tipologia di alieni descritti come esseri biondi e asessuati, simili agli angeli. Troviamo anche un’immagine ed è sorprendente constatare come l’espressione del viso di questi alieni e in particolare i loro occhi (molto grandi) somiglino alle raffigurazioni dei Sumeri presenti nel libro di Kramer I Sumeri alla radici della storia. In questo saggio le foto riportate  nonché i miti dei Sumeri, lasciano molto spazio per pensare che la teoria di Sitchin non sia affatto fantasiosa.

Drunvalo Melquizedeq invece, in L’antico segreto del fiore della vita – vol.II  propone una visione simile a quella di Sitchin ma con una leggera variante: per lui noi siamo nati dall’accoppiamento di due razze aliene: gli Anunnaki (tridimensionali) e i Siriani (quadrimensionali); anche questi ultimi erano dei giganti. Duemila anni dopo questo accoppiamento sarebbero nati i primi individui umani, precisamente a Gondwana, isola (o area, non si sa di preciso se fosse un isola o un insieme di terre) posta ad ovest dell’Africa e che oggi non esiste più. Non a caso i miti della creazione di popoli occidentali africani asseriscono che essi hanno avuto origine da un’isola, Gondwana, appunto. Ciò troverebbe conferma ancora una volta nella tesi che sostiene che la razza umana sia nata in Africa. Secondo Sitchin la razza umana è nata 300.000 anni fa. Secondo Melquizedeq 200.207 anni fa.

Nel testo di Kramer leggiamo che “alla base delle idee e dell’ideale etico dei Sumeri era il ‘dogma’ che l’uomo fosse stato fatto di argilla per servire gli dei”.
I Sumeri hanno due poemi mitici che rispecchiano pienamente l’assunto di Sitchin. Di questi poemi uno è interamente dedicato alla creazione dell’uomo, l’altro illustra perché l’uomo è stato creato e parla di un contrasto tra due divinità minori. Il primo poema spiega che prima della nascita dell’uomo furono creati sei tipi di esseri imperfetti: gli ultimi due tipi erano una femmina sterile ed un essere asessuato. Questi esseri imperfetti potrebbero essere quelli che noi conosciamo come uomini primitivi?

Il secondo poema mitico invece parla di due dei (il dio del bestiame Lahar e sua sorella Ashnan, dea del grano) che furono creati nella sala di creazione degli dei affinché gli Anunnaki avessero di che nutrirsi e vestirsi. Questo poema ha dunque portato i Sumeri a ritenere che l’uomo fosse nato per servire gli dei e da ciò scaturì la loro devozione verso le divinità. Come possiamo notare, quindi, i miti dei Sumeri lasciano largo spazio affinché le teorie di Sitchin e di Melquizedeq circa la creazione dell’uomo non vengano accantonate come frutto di pura fantasia, anzi, comparando le varie fonti possiamo notare che tutti i pezzetti del puzzle coincidono.

Conclusione

Non è facile parlare di extraterrestri. Come ogni cosa tutto è riconducibile all’esperienza ed alla conoscenza dell’uomo, in definitiva alla coscienza. C’è chi crede, c’è chi non crede. Eppure in questi ultimi tempi gli avvistamenti di UFO si sono moltiplicati…strani segni appaiono nei cieli. Alcuni affermano che siamo alle soglie di un cambiamento epocale, altri parlano di spostamento dell’asse terrestre, inversione dei poli e quant’altro. Se dovesse davvero verificarsi un terribile sconvolgimento planetario, saranno forse gli alieni a salvarci? O… la nostra consapevolezza, ovvero la nostra coscienza?

(Per la realizzazione di questo articolo si ringrazia Luigina Marchese)

[fonte]

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