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Dopo i casi del 1997 e 2001, oggetti misteriosi sono stati segnalati anche a Cona nel 2011 e a Sant’Anna il 3 marzo successivo

CHIOGGIA. Gli ufo “tornano” nei cieli di Chioggia. Oggetti misteriosi hanno solcato la zona sud nella provincia negli ultimi due anni così come già era capitato nel 1997 e nel 2001 portando la città alla ribalta nazionale. Il 6 agosto 2011 a Cona è stato avvistato un oggetto rosso di forma ovale sospeso nell’aria e il 3 marzo successivo nei cieli di Sant’Anna è stata notata una forma sferica rossa fluttuante, simile ad un cappello enorme. A rivelarlo la ricerca di due giornalisti, Lao Petrilli e Vincenzo Sinapi, che hanno spulciato negli archivi dell’Aeronautica militare scoprendo che gli avvistamenti strani degli ultimi quattro anni sono stati ben 56. Un numero rilevante e non certo trascurabile. Di questi ben due coinvolgono di nuovo l’area sud veneziana.

I casi oggetto di interesse, vengono raccontati nel libro “Ufo i dossier italiani”. L’Aeronautica ha registrato 56 avvistamenti di “oggetti volanti non identificati”: 22 casi nel 2010, 17 nel 2011 e “solo” 7 nel 2013. I due giornalisti hanno analizzato i faldoni custoditi nel Reparto generale sicurezza dell’Arma scoprendo come gli episodi riguardano un po’ tutta Italia e i cieli di molte regioni dello Stivale. Nel dossier sono finiti gli avvistamenti e le segnalazioni di quanti si sono rivolti ai carabinieri per denunciare l’episodio accettando di compilare un modulo molto circostanziato. Dopo le verifiche necessarie per accertare che quanto visto non sia un pallone sonda o un aereo tracciato dai radar, l’oggetto misterioso viene classificato come “Ovni”, oggetto volante non identificato. E su questa categoria ricadono i due casi “nostrani”. Una materia, che sicuramente genera fascino e infonde molta curiosità nelle persone, sia negli scettici, che in chi crede davvero in forme di vita diverse dalle nostre.

A denunciare quello di Cona è stato un impiegato di 24 anni, S. C., che ha avvistato l’oggetto misterioso mentre guidava. “Viaggiavo in località Sista Bassa in direzione nord-est», ha raccontato ai carabinieri di Cavarzere, «verso Chioggia ad un’altezza che non saprei definire è apparsa improvvisamente una forte luce rossa. Non si muoveva ed era molto grande quindi escluderei a priori che potesse trattarsi di una lanterna cinese». L’impiegato racconta che la luce è sparita dopo 30-45 secondi, che aveva una potenza paragonabile ad un faro alogeno di 200 watt e che è svanita senza compiere alcun movimento. Dalla forma semi ovale uscivano, secondo quanto riferito, delle protuberanze luminose nella parte inferiore. L’impiegato aveva cercato di avvertire un amico, residente a pochi metri dall’avvistamento, per condividere l’esperienza, ma l’oggetto era scomparso prima che l’amico potesse rispondere al telefono.

Simile ad un cappello invece l’oggetto avvistato a Sant’Anna, il 3 marzo 2012, da un pescatore di 37 anni, G. C., dal suo terrazzo di casa. Un cappello enorme che fluttuava nell’aria a 300 metri di altezza e che si è allontanato verticalmente cambiando colore e dimensione. Un’esperienza condivisa con alcuni familiari. In entrambi i casi le verifiche compiute dall’Aeronautica per individuare di cosa potesse trattarsi non hanno portato alcun risultato. E così i due casi sono finiti nei faldoni dell’Aeronautica come “Ovni”. Chioggia non è nuova al fenomeno. I casi di strani avvistamenti, accompagnati da black out elettrici e ululati di cani, alla fine degli anni Novanta sono stati moltissimi [fonte]

 

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